E’ morto nell’ospedale Cannizzaro di Catania un uomo di 67 anni, detenuto nel carcere di Augusta, per le conseguenze di uno sciopero della fame e della sete.

Si sentiva vittima di una ingiustizia

La vittima stava scontando l’ergastolo ma si sarebbe sentito vittima di un’ingiustizia e così ha deciso, nelle settimane scorse, di protestare, rifiutando acqua e cibo. Il suo stato di salute è diventato precario, per cui si è reso necessario il trasferimento in ospedale ma il suo cuore non ha retto, smettendo di battere.

Il precedente

Non è il primo caso, un anno fa 2 detenuti, entrambi ristretti nel carcere di Augusta, nel Siracusano, morirono in ospedale, a distanza di un mese l’uno dall’altro, per le conseguenze di uno sciopero della fame. Il primo a perdere la vita fu un siciliano, spirato ad aprile, l’altro era un russo. In merito a quest’ultimo caso, stando ad alcune  informazioni, lo sciopero della fame sarebbe stato indetto per pressare le autorità sull’estradizione nel suo paese di origine.

La polemica sul sovraffollamento

“Il sottosegretario Delmastro attacca le opposizioni sul carcere, ma c’è una fallacia logica evidente nelle sue dichiarazioni: il sovraffollamento non si risolve con le nuove assunzioni”. Lo dichiara Fabrizio Benzoni, deputato di Azione, rispondendo ad una dichiarazione del sottosegretario Delmastro che aveva attaccato le opposizioni sulla questione delle carceri italiane.

“Quelle, sicuramente importanti, aiutano alla sicurezza all’interno delle strutture. Ma l’aumento di personale, purtroppo, non elimina il problema di avere 15 detenuti in celle da 8. Il sottosegretario nasconde la testa sotto la sabbia, dimenticando di citare il processo di aumento dei reati penali, avviato da questo Governo con il ‘decreto Rave’, il ‘decreto Caivano’ e con il ‘Dl Sicurezza’ ancora in esame, dimostrando la completa mancanza di visione della misura alternativa e della rieducazione. Secondo il report annuale pubblicato dall’Associazione Antigone, a seguito delle nuove normative volute dalla maggioranza, c’è stata una media di 331 nuovi ingressi ogni mese. Al 31 marzo 2024 erano 61.049 i detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 51.178 posti. Solo per i carceri minorili, l’aumento dei detenuti è oltre il 60%. Delmastro dice che le opposizioni sono indecenti, ma di indecente c’è solo la visione di società di questo governo, che tra le altre cose vorrebbe permettere la detenzione delle donne in gravidanza”. Lo dichiara Fabrizio Benzoni, deputato di Azione, rispondendo ad una dichiarazione del sottosegretario Delmastro che aveva attaccato le opposizioni sulla questione delle carceri italiane.