Il sindaco di Avola, Rossana Cannata, ha presentato una denuncia al commissariato di polizia “a seguito dell’atto falso pubblicato ad opera degli uffici”.
“Atto falso” denuncia Cannata
Un’accusa grave quella del capo dell’amministrazione che fa riferimento alla diffusione di una delibera di giunta, risalente ai giorni scorsi, in cui sono indicati i componenti del precedente esecutivo, tra cui l’ex sindaco Luca Cannata, il vicesindaco, Massimo Grande ed altri assessori che hanno fatto parte della squadra dell’attuale deputazione nazionale e regionale, nonché consigliere comunale di Avola. In calce, compare la firma di Rossana Cannata, sindaco di Avola. Gli inquirenti, che hanno avviato le indagini, sono puntate sull’identificazione dell’autore, che potrebbero anche essere più di uno, di quel documento pubblico, svelatosi falso ma fatto passare come autentico.
Lo scontro politico tra Cannata e Campisi
La copia di quell’atto è circolata sui social, scatenando una bagarre politica: ad intervenire è stato il consigliere d’opposizione, Antonino Campisi, che ha chiesto le dimissioni di Cannata. “Dilettanti allo sbaraglio, dimissioni subito, la città non merita” ha scritto in un post l’esponente politico, postando quel documento. Ha risposto, poco dopo essere tornata dal commissariato di polizia, Rossana Cannata.
L’affondo del sindaco
“È evidente che chiedendo le mie dimissioni e deridendo la mia squadra di governo attribuendoci un atto palesemente falso non conosce – ha detto il sindaco di Avola – il funzionamento della macchina amministrativa. È chiaro che il consigliere e i suoi adepti non hanno ancora compreso il ruolo che ricopre un sindaco, un segretario generale, una giunta e gli uffici, non sapendo riconoscere le rispettive competenze e ruoli. Le indagini ora faranno il proprio corso e se Campisi pensa di avere colpito la sottoscritta dovrà ricredersi e visto che io ho denunciato, adesso mi aspetto che Campisi non soltanto si scusi con la sottoscritta ma che pretenda la punizione di chi abbia manomesso, alterato e falsificato atti che lui pubblica sui social”. E conclude: “E la smetta di essere pateticamente contro le donne che ricoprono importanti cariche, se ne faccia una ragione che ha perso contro una donna”.
La replica di Campisi
Campisi ha poi replicato, sempre sui social, pubblicando un’altra delibera di giunta, datata 21 novembre. “Ci risiamo, ormai è un vizio. Caro Sindaco domani potrà recarsi nuovamente in commissariato. Come vede, lei continua a firmare senza leggere. Bellomo il 21 novembre dato per presente quando già dimissionario da diversi giorni. Si vergogni e si dimetta e non metta mai più davanti il genere femminile per giustificare la sua incompetenza, la smetta di coinvolgere i funzionari e quereli se stessa”.
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