E’ diventato legge il decreto Salva Lukoil dopo il sì della Camera che fa seguito al via libera del Senato. In questo modo, lo Stato eserciterà la Golden power sulla compravendita delle due raffinerie che passeranno dalla Litasco, la società italo-svizzera nell’orbita russa al fondo cipriota Goi energy.
La Golden power è un istituto che conferisce al Governo la facoltà di porre condizioni o veti in caso di tentativi di acquisto “ostile” da parte di una società estera di un’azienda italiana strategica o attiva in un settore ritenuto fondamentale. In sostanza, l’affare, il cui closing è previsto entro il mese si marzo, sarà sotto osservazione da parte del Governo, come chiedevano i sindacati temendo una vendita che avrebbe potuto recare danno al territorio, ai circa 8 mila lavoratori del Petrolchimico, tra diretti ed indotto, oltre alle imprese locali.
”Soddisfazione per la larga maggioranza sul provvedimento strategico che definisce la politica industriale nel perimetro del golden power”. Ad esprimerla il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dopo il via libera definitivo al provvedimento approvato dalla Camera che “garantisce tra l’altro la continuità produttiva dell’impianto ex Isab di Priolo”
“E’ legge il cosiddetto decreto Salva Lukoil, un provvedimento che ha permesso l’immediato salvataggio della raffineria di Priolo, gruppo Lukoil e ha garantito la continuità operativa della sede siciliana, con un indotto di circa 10mila persone” afferma il deputato di Fratelli d’Italia, Francesco Ciancitto.
Il Pd si è astenuto dalla votazione. “Al governo – ha detto Vinicio Peluffo, capogruppo del Pd in commissione Attività Produttive della Camera – chiederemo di riferire periodicamente al Parlamento sull’operatività di questo decreto e sulla procedura di vendita dell’impianto Isab di Priolo Gargallo di proprietà della Lukoil, perché si tratta di un settore strategico per la nostra economia. A noi interessa che si facciano le scelte giuste per il Paese, così interpretiamo il nostro ruolo di opposizione, nel merito e senza sconti”.
Peluffo ha sottolineato che “la cessione dell’impianto della Lukoil alla società Trafigura è una buona notizia, che permette di ragionare in termini di continuità produttiva e occupazionale, ma adesso dovrà essere oggetto di attenta verifica e dovrà ottenere tutte le autorizzazioni, seguire le usuali procedure inerenti alle normative antitrust, quelle riguardanti i poteri speciali cosiddetti Golden Power e dovrà rispondere appieno ai requisiti in termini di produzione, di occupazione, di rispetto ambientale e degli impegni richiesti sul piano della riconversione verde del sito produttivo e del suo rilancio industriale.
Astensione anche da parte del M5S. “Sul decreto legge Golden Power, venuto alla luce con l’obiettivo di dare risposte sulla crisi della Isab di Priolo, il Movimento 5 Stelle ha deciso di astenersi perché pur condividendo le finalità degli obiettivi, ha riscontrato al solito un operato confuso e approssimativo da parte del governo. Come su altre questioni cruciali di questi ultimi cento giorni, l’esecutivo Meloni è arrivato tardi: a pochi giorni dall’ok del decreto legge in Cdm infatti Lukoil ha raggiunto un’intesa con il fondo cipriota G.O.I. Energy.