“Sono stato condannato dalla Corte dei Conti al pagamento di 32 mila euro per danno erariale”. Lo ha detto il sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale, annunciando, però, di aver presentato ricorso in Appello. La vicenda, secondo quanto riferito dal capo dell’amministrazione del Comune del Siracusano, è relativa ad un incarico conferito da lui stesso ad un consulente, un esperto di tributi e bilancio.
“Voglio sottolineare – ha spiegato il sindaco del Comune di Sortino, Vincenzo Parlato – che non ho violato la legge, in quanto ai Comuni al di sotto dei 30 mila abitanti è consentito di nominare due esperti. Ma la giurisprudenza della Corte dei conti di primo grado ritiene che le materie del bilancio e dei tributi non sono ascrivibili ai sindaci, infatti altri primi cittadini sono incappati nelle condanne, salvo poi essere assolti in secondo grado. Perché, in Appello, – ha sostenuto il sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato, c’è un altro orientamento”.
Il sindaco di Sortino, analizzando quanto accaduto, rimarca come sia complesso il lavoro di chi guida un’amministrazione comunale. ” Va detto, infatti, che in vicende del genere – ha detto Vincenzo Parlato – risponde personalmente il sindaco, non il Comune, infatti mi sono affidato ad un legale di fiducia, non a quello dell’ente. Peraltro, un sindaco non percepisce le stesse somme di un parlamentare, quindi se dovessi soccombere in giudizio pagherei di tasca mia. Capite bene come sia complesso essere a capo di un Comune, perché non solo non si guadagna ma si rischia in prima persona. Le contestazioni – ha aggiunto il sindaco del Comune di Sortino, Vincenzo Parlato – che ho mosso ai giudici di primo grado, in merito ai vantaggi che ha tratto il Comune dalla consulenza, non sono state prese in considerazione. L’esecuzione della sentenza è stata sospesa in quanto ho presentato ricorso in Appello, mi auguro di venire assolto, come è capitato ad altri sindaci, coinvolti in vicende analoghe alla mia”.
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