Per salvare la zona industriale di Siracusa da un possibile disastro, soprattutto dopo la decisione della russa Lukoil di ridurre la produzione, i colossi del petrolchimico e tutto l’indotto guardano con attenzione a quello che accade a Roma.  La parlamentare nazionale di Forza Italia, la siracusana Stefania Prestigiacomo, nella giornata di ieri, ha annunciato che nella Finanziaria è stato inserito un emendamento che destina i soldi delle accise sui prodotti petroliferi agli investimenti delle imprese “per iniziative che puntino alla transizione energetica e allo sviluppo sostenibile”.

Confindustria Siracusa, presieduta da Diego Bivona, nel mostrare soddisfazione per una iniziativa che potrebbe ridare fiato al polo petrolchimico, capace di produrre oltre il 50 per cento del Pil locale, auspica che quell’emendamento diventi legge a tutti gli effetti, senza colpi di mano all’ultimo istante.

“Auspichiamo che ci si impegni per un’altra fondamentale iniziativa promossa da Confindustria Siracusa, cui pochi credevano. Parliamo del Patto Stato Raffinazione, che è stato incardinato – spiega Diego Bivona – nella legge di Bilancio alla Camera e che adesso dovrà vedere l’impegno delle forze di Governo e dell’opposizione per trovare concreta attuazione. Si tratta di un significativo passo verso la realizzazione di importanti investimenti nella direzione della transizione energetica e delle riduzioni delle emissioni,  in un momento in cui nel polo industriale siracusano, una volta ultimate le grandi manutenzioni degli impianti, vi è grande preoccupazione per la mancanza di investimenti significativi che consentano, quanto meno, di mantenere l’attuale livello occupazionale Anche in questo caso, occorre una grande coesione ed un impegno di tutte le forze politiche siciliane affinché nei prossimi 90 giorni, previsti dalla legge, il Ministro per lo Sviluppo Economico attivi la procedura per la stipula di un accordo con il settore della raffinazione che sblocchi i fondi per il settore, oggi in gravissima crisi”.

I sindaci di Siracusa, Priolo, Melilli, Floridia, Solarino ed Augusta, che hanno già inviato una lettera al Presidente del Consiglio, spingono per l’inserimento della zona industriale nel Recovery fund.

Articoli correlati