- Scintille in Tribunale per il crac di Sai8, l’ex gestore del servizio idrico
- Controesame dell’ex avvocato di Eni Piero Amara
- Sotto osservazioni le dichiarazioni di Amara
Un confronto duro, quello al secondo piano del palazzo di giustizia di Siracusa, tra l’avvocato Piero Amara, ex legale dell’Eni, coinvolto nell’inchiesta Sistema Siracusa, e Dario Riccioli, legale dell’avvocato Attilio Toscano, quest’ultimo indagato, insieme ad Amara, nell’ambito del fallimento di Sai 8, l’ex società che a Siracusa gestiva il servizio idrico. Secondo la tesi della Procura di Siracusa, i due avrebbero incassato, come professionisti, laute parcelle, agevolando la distrazione dei beni della Sai 8.
Il controesame
Nell’udienza di ieri, in occasione dell’incidente probatorio davanti al gup del Tribunale di Siracusa, Amara, che starebbe collaborando con la Procura di Siracusa, è stato sottoposto al controesame da parte della difesa di Toscano.
Precedentemente, secondo quanto riferito dalla stessa difesa, l’ex avvocato dell’Eni avrebbe tirato in ballo il coindagato, indicato come promotore per la nomina di un manager in un ente siracusano grazie alla mediazione di un importante esponente politico.
Una tesi fortemente rigettata dal collegio difensivo di Toscano che ha ingaggiato un duello verbale, con toni accesi, con Piero Amara, il quale, secondo la controparte, avrebbe “rivisto” questa ricostruzione.
“Nessuna distrazione”
In merito alle contestazioni della Procura ad Attilio Toscano, che, per gli inquirenti, avrebbe incassato parcelle esorbitanti da Sai 8, la difesa resta sempre ferma sulla sua linea, rigettando punto per punto la tesi accusatoria.
Secondo quanto sostenuto dall’avvocato Dario Riccioli, Toscano è stato nominato consulente attraverso un “regolare contratto”, peraltro “concordato con il Consiglio di amministrazione di Sai 8”, ricevendo “parcelle conformi alle tariffe”.
La vicenda giudiziaria
Amara e Toscano furono iscritti nel registro degli indagati a seguito di una indagine della Guardia di finanza che si stava occupando del fallimento della Sai 8. Secondo quanto ipotizzato dall’accusa, Amara avrebbe riscosso dalla Sai 8, dal 2011 al 2013, una somma di circa 1 milione e 300 mila euro, condensata in 25 fatture. Toscano, nello stesso periodo di tempo, avrebbe incassato poco meno di 1 milione e 200 mila euro.
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