Alla domanda del pm, Andrea Palmieri, sui motivi che avrebbero indotto l’avvocato Piero Amara a muovere delle accuse nei suoi confronti, Attilio Toscano, avvocato amministrativista e professore di Istituzioni di diritto pubblico, ha risposto così: “Guardi io a memoria le devo che sinceramente non ricordo un dissidio, però le devo dire che l’avvocato Amara nella mia ricostruzione è un penalista, un abile penalista, ha fatto sempre il penalista e sarà sempre penalista. Lui sa perfettamente che dandomi in pasto un dubbio, ottiene i suoi vantaggi premiali”.
E’ quanto emerge nei verbali dell’interrogatorio di Attilio Toscano, indagato, insieme a Piero Amara, nel fallimento della Sai 8, la vecchia società di gestione del servizio idrico di Siracusa, che, secondo gli inquirenti, avrebbe elargito lauti compensi ad entrambi i professionisti per distrarre i beni ai creditori dell’azienda.
I vantaggi di cui fa cenno Toscano, difeso dall’avvocato Dario Riccioli, riguardano il patteggiamento dello stesso Amara, per il quale la Procura di Siracusa, al termine dell’ultima udienza, ha chiesto la condanna a 9 mesi mentre per Toscano si è espressa per il rinvio a giudizio.
Una delle accuse di Amara rivolte a Toscano riguarda la sua presunta mediazione con l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo per favorire la nomina di Gustavo Cardaci a presidente dell’Ato idrico di Siracusa. Al centro della vicenda, c’era la riottosità di alcuni Comuni della provincia di Siracusa, che facevano parte dell’Ato idrico, a non voler cedere le reti a Sai per la gestione del servizio idrico. E secondo Amara, sarebbe servito un presidente dell’Ato idrico vicino alle posizioni di Sai 8.
Nei verbali di Amara è indicato che Sai 8, alla luce di questo scontro, “temeva la rescissione del contratto qualora i Comuni “avessero raggiunto una maggioranza” per cui “in qualche modo si riuscì politicamente, mi ricordo all’epoca, a non fare convocare mai l’assemblea che avrebbe dovuto decidere sulla rescissione del contratto, poi il problema fu risolto alla base, perché grazie ai rapporti del professore Toscano con il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, fu nominato commissario dell’Ato il Presidente Cardaci”. Peraltro, Amara ritiene che sarebbe stato pagato un prezzo, 100 mila euro.
Una tesi smentita da Toscano: “Io non avevo rapporti con Lombardo” si è difeso Toscano, sostenendo, peraltro, di non avere mai percepito, attraverso la sua società Tsl Consulting, quella somma. “Raffaele Lombardo io l’ho conosciuto quando facevo l’avvocato presso l’avvocatura comunale di Catania, perché Raffaele Lombardo per un determinato periodo era il vicesindaco” precisa Toscano.
Lei ha mai chiesto ad Amara di procurarle una provvista di centomila euro in contanti? E’ la domanda posta dall’avvocato Riccioli. “No” è la risposta di Toscano.
Attilio Toscano è figlio dell’ex Procuratore aggiunto di Siracusa e della Dda di Catania, oggi in pensione, e nella ricostruzione di Amara l’incarico affidato da Sai 8 proprio a Toscano nascerebbe dall’opportunità di avere in casa un parente stretto di magistrato.
“Toscano io lo inserisco come mio amico, ma Toscano viene inserito perché era il figlio di Toscano” diceva Amara nel suo interrogatorio.
Una circostanza contestata da Attilio Toscano, rispondendo alla domanda, formulata dal suo difensore, se avesse mai avuto modo di parlare con i vertici di Sai 8 della sua parentela. “Assolutamente, non ho mai avuto – ha detto Toscano – nessuna domanda in tal senso, penso che sapessero chi ero, penso e non c’è stato mai motivo di dovere parlare di questa cosa né io mai mi sono fatto diciamo vanto dell’essere il figlio di, o del, per chi mi conosce ovviamente lo sa, però non abbiamo mai avuto modo di parlare di questo argomento”.