Sarà sottoposto ad incidente probatorio nell’udienza del 4 marzo del 2021 Piero Amara, l’avvocato originario di Augusta, finito nel febbraio del 2018 nell’inchiesta Sistema Siracusa della Procura di Messina, relativa alla corruzione dell’ex pm di Siracusa, Giancarlo Longo, che ha patteggiato 5 anni e l’uscita dalla magistratura.
Ma in questo caso, il professionista è coinvolto, insieme all’avvocato Attilio Toscano, figlio dell’ex procuratore aggiunto di Siracusa, Giuseppe Toscano, nel procedimento giudiziario della Procura di Siracusa sul fallimento della Sai 8, l’ex società che gestiva il servizio idrico e fognario di Siracusa.
Secondo quanto ipotizzato dall’accusa, l’azienda avrebbe distratto i beni anche attraverso delle laute consulenze, finite, nella loro ricostruzione, nelle tasche dei due legali.
Nelle carte degli inquirenti è indicato che sarebbero state erogate prestazioni “ritenute esorbitanti o comunque gravemente incongrue per eccesso sia in relazione ai parametri normativamente previsti per il calcolo degli onorari sia con riferimento alla disciplina delle liquidazioni di natura giudiziale”. Avrebbero spostato un mole considerevole di soldi e le verifiche compiute dalla Guardia di finanza hanno svelato che Amara avrebbe riscosso dalla Sai 8, dal 2011 al 2013, una somma di circa 1 milione e 300 mila euro, condensata in 25 fatture. Toscano, nello stesso periodo di tempo, avrebbe incassato poco meno di 1 milione e 200 mila euro come risulterebbe dalle 32 fatture scovate dalle Fiamme gialle.
Questa mattina, al secondo piano del palazzo di giustizia di Siracusa, si è tenuta udienza davanti al gup Salvatore Palmeri, e nel corso dell’udienza a porte chiuse la Procura ha chiesto per Amara l’incidente probatorio, a cui si è associato anche il difensore di Attilio Toscano, Dario Riccioli. In sostanza, Amara sarà sottoposto ad interrogatorio, sia dal pm sia dal legale dell’altro indagato e la sua testimonianza sarà cristallizzata ed eventualmente usata in dibattimento.
Secondo alcune fonti legali, Amara avrebbe mostrato apertura agli inquirenti per chiarire gli aspetti attorno alla vicenda di Sai 8.