Melilli è il sesto Comune del Siracusano in cui si è deciso di chiudere le scuole. In via temporanea, naturalmente, e solo per la sanificazione ma il segnale è abbastanza chiaro. Lo stop alle lezioni lo avevano imposto nell’ordine i sindaci di Portopalo, Palazzolo Acreide, Carlentini, Lentini e Floridia, tutti quanti preoccupati per l’impennata della curva epidemiologica ma soprattutto hanno inciso le pressioni di famiglie e genitori preoccupati per la salute dei figli.
“Al fine di provvedere alla sanificazione e all’igienizzazione dei locali scolastici di Melilli, Città Giardino e Villasmundo si dispone la sospensione dell’attività didattica in presenza, da Lunedì 16 novembre a sabato 21 novembre” fanno sapere dal Comune di Melilli.
Mentre il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, si è reso protagonista di una clamorosa marcia indietro, annunciando prima la chiusura delle scuole comunali per poi pentirsene, il suo collega di Lentini, Saverio Bosco non solo non arretra ma rilancia.
“Le scuole non si chiudono per capriccio e nessun sindaco – dice il sindaco Bosco – vorrebbe mai farlo, ma è impensabile che si possa stare con le mani in mano, quando l’Asp ha individuato parecchi cluster di contagio proprio all’interno delle scuole primarie e secondarie del nostro territorio. Come massima autorità sanitaria sul territorio, preferisco incappare in un provvedimento di “dubbia competenza”, piuttosto che assistere al proliferare di contagi, che dalle scuole si diffonderebbero nelle case dei nostri concittadini, mettendo a rischio la parte più vulnerabile e debole della nostra Città, di Covid si muore ma di burocrazia non si vive”.
Non la pensa così il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, che ritiene la chiusura un passo verso il caos.
“Se ogni sindaco, come alcuni vorrebbero in questa fase di crescente isteria, decidesse autonomamente e arbitrariamente di dichiarare la propria città zona rossa, gialla o arancione, di aprire o chiudere le scuole, sarebbe il caos nel Paese” afferma il sindaco di Ragusa, che richiama le parole del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte:” “No a iniziative improvvide da singoli enti locali ma un piano basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative in contrasto con le norme nazionali, sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”.
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