Il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, ha emesso un’interdittiva antimafia nei confronti della società Sicula Leonzio Spa, la società riconducibile alla famiglia Leonardi, quest’ultima proprietaria della più grande discarica del Mezzogiorno in contrada Grotte San Giorgio, tra Catania e Lentini.
Un provvedimento “figlio” dell’inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Catania, denominata Mazzetta Sicula, culminata con 9 misure cautelari per associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione continuata e rivelazione di segreto d’ufficio nonché per concorso esterno in associazione di tipo mafioso: Tra gli arrestati Antonino Leonardi, di 57 anni, amministratore di fatto della ‘Sicula Trasporti S.r.l.’ e della ‘Gesac S.r.l.’ ed amministratore di diritto della ‘Sicula Compost Srl, per associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, corruzione e frode nelle forniture.
La Sicula Leonzio, di cui è amministratore Giuseppe Valerio Leonardi, figlio di Antonino Leonardi, oltre ad occuparsi di sport, essendo stata proprietaria della squadra di calcio di Lentini che ha militato in serie C, svolge “operazioni di carattere mobiliare, immobiliare e finanziario, promozione e pubblicizzazione dell’attività di immagine, e di partecipazione anche in società produttive di servizi”.
Le attenzioni della Prefettura di Siracusa si sono posate l’8 luglio del 2020 in occasione della richiesta di informazioni antimafia nei confronti della Sicula Leonzio da parte dell’Agenzia delle Entrate di Cagliari, ” in merito all’erogazione di un contributo superiore a 300 mila euro”. Una stessa richiesta è stata inoltrata il 14 luglio del 2020 alla Prefettura di Siracusa dal Comune di Lentini “ai fini della prosecuzione del rapporto di concessione dello stadio comunale”.
Giuseppe Valerio Leonardi non risulta indagato nell’operazione Mazzetta Sicula ma secondo quanto indicato nella relazione della Prefettura “emerge la totale adesione dello stesso sia al sistema illegale ideato dal padre Antonino Leonardi sia al rapporto sinallagmatico di quest’ultimo con il clan mafioso Nardo”. Inoltre, “dall’operazione Mazzetta Sicula emerge un grave contesto al quale Giuseppe Valerio Leonardi, sebbene non indagato, aderisce con convinzione, pure quanto ai rapporti- si legge nel provvedimento – con esponenti mafiosi del clan Nardo nella gestione della società formalmente a lui intestata, la Sicula Leonzio srl, tutt’ora concessionaria dello stadio comunale di Lentini, che ha affidato lavori di ammodernamento dell’impianto alla Sicula Trasporti srl, di cui è dipendente”.
Nella ricostruzione della Prefettura, sulla scorta dell’ordinanza del gip di Catania, la gestione del chiosco dello stadio, l’Angelo Nobile, sarebbe stato al centro di un patto con Cosa Nostra. “La vicenda della gestione del chiosco – si legge nel provvedimento della Prefettura – integra un vero e proprio pactum sceleris, in virtù del quale Giuseppe Valerio Leonardi prima ne promette la gestione alla famiglia mafiosa dei Nardo e poi d’intesa con il padre risarcisce il clan, 5 mila euro per Natale e 5 mila euro per Pasqua, per la mancata conclusione dell’affare che i Leonardi ritengono di non poter più assicurare a soggetti graditi alla cosca per non incappare nei controlli della Questura”.
Alla luce di queste considerazioni, il prefetto ha disposto che la Sicula Leonzio sia interdetta “in quanto soggetta al pericolo di infiltrazioni mafiose”.
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