E’ Michelangelo Trebastoni, 60 anni, direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Siracusa, una delle due persone arrestate dalla Guardia di finanza di Siracusa nell’ambito dell’inchiesta per corruzione conclusa nelle ore scorse.
L’altra misura cautelare, culminata anch’essa con i domiciliari, è stata eseguita nei confronti di Alberto Antonio Lupo, 54 anni, originario di Gela, che, secondo le Fiamme gialle, è vicino al direttore, e si sarebbe ritagliato il ruolo di intermediario tra l’Ispettorato e le aziende.
Trebastoni direttore di una testata giornalistica
Trebastoni è un volto noto a Siracusa e non solo per il suo ruolo all’Ispettorato del lavoro: è anche un giornalista, iscritto nell’elenco dei pubblicisti dell’Albo dei giornalisti di Sicilia ed è anche direttore del giornale online reportsicilia.com, che si autodefinisce “testata giornalistica di controinformazione” registrata al Tribunale di Enna.
Gli interrogatori di garanzia
Nelle prossime ore, presumibilmente mercoledì, i 2 indagati si presenteranno al palazzo di giustizia di Siracusa, al secondo piano, per sottoporsi agli interrogatori di garanzia del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, lo stesso che ha firmato i provvedimenti cautelari.
Gli altri indagati
Nell’inchiesta della Guardia di finanza di Siracusa, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa, sono finite altre tre persone, che hanno ricevuto delle misure interdittive della durata di un anno: sono due imprenditori nel settore della vigilanza privata (divieti di esercitare uffici direttivi presso persone giuridiche e imprese) di 56 e 58 anni entrambi di Siracusa, e del consulente del lavoro di 47 anni di Siracusa (divieto di esercitare la professione) che avrebbero assicurato l’assunzione del personale segnalato dal dirigente dell’Ispettorato.
L’inchiesta
Nell’inchiesta sono emersi episodi di corruzione, concussione e rivelazione di segreto d’ufficio da parte di dirigenti e funzionari dell’Ispettorato territoriale del lavoro, i quali, in cambio di favori, avrebbero condizionato la pianificazione e l’esito delle attività ispettive in favore di diversi soggetti economici.
Le intercettazioni
Sono state le intercettazioni telefoniche a consolidare il castello accusatorio eretto dai magistrati siracusani che hanno aperto il fascicolo di inchiesta in relazione ad una discrasia attorno ad una ispezione sull’istituto di vigilanza privata. L’Inps avrebbe accertato violazioni che si sarebbero tradotte in sanzioni pari ad 80 mila euro mentre i funzionari dell’Ispettorato del lavoro, su disposizione del loro direttore, “omettevano di contestare i rilievi emersi, ricevendo in cambio, da parte del rappresentante legale della società oggetto dell’ispezione con la compiacenza del proprio consulente del lavoro, l’assunzione di un soggetto segnalato dallo stesso direttore dell’ITL” spiegano dalle Fiamme gialle di Siracusa.
“Pronti a tutelare i lavoratori” tuona la Cgil
“Seguiremo da vicino l’intera vicenda e valuteremo le azioni da intraprendere, anche in sede giudiziaria se necessario, per tutelare gli interessi collettivi dei lavoratori che ci onoriamo di rappresentare”. Lo afferma Roberto Alosi, segretario della Cgil Siracusa, commentando la notizia sull’inchiesta per corruzione all’Ispettorato del lavoro.
“Se finanche un Istituto preposto alla vigilanza sul mondo del lavoro, al controllo sul rispetto di norme e tutele, precipita in un vortice corruttivo caratterizzato da una presunta fitta rete di contatti fra corrotti e corruttori,
significa che la fiducia sociale subisce un contraccolpo pericoloso per la tenuta istituzionale e democratica della nostra comunità” aggiunge il segretario della Cgil.
“Che fine hanno fatto le nostre segnalazioni?
“La notizia delle indagini e degli arresti che hanno colpito l’Ispettorato territoriale del Lavoro, effettuati dalla Procura della Repubblica di Siracusa e della Guardia di Finanza, lasciano senza parole e ci interrogano sulla utilità di tutte le nostre segnalazioni di lavoro irregolare di questi anni e su dove esse siano potute finire” afferma Salvo Carnevale, segretario generale FILLEA-CGIL Siracusa.
“Attenti a prosieguo inchiesta” afferma Cisl
“La provincia sta vivendo uno dei più delicati momenti occupazionali – dice Vera Carasi, segretaria della Cisl Siracusa – degli ultimi anni e l’operazione di questa mattina contribuisce ad alimentare le preoccupazioni già notevoli in questo periodo. L’Ispettorato Territoriale del Lavoro è punto di riferimento per la tutela dei diritti e della dignità di ogni singolo lavoratore. Come Cisl saremo attenti al prosieguo dell’inchiesta ribadendo che la priorità resta la tutela dei posti di lavoro e la certezza, da parte delle aziende, di rispettare tutte le norme contrattuali, dalla previdenza alla sicurezza”
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