la decisione del gup di siracusa

Corruzione all’Ispettorato del lavoro, a giudizio dirigente della Regione, 3 prosciolti

Il gup del Tribunale di Siracusa ha rinviato a giudizio un dirigente regionale, Michelangelo Trebastoni ed altre 10 persone nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Siracusa e della Guardia di finanza su presunti casi di corruzione all’Ispettorato del Lavoro di Siracusa.

Non luogo a procedere per tre

La prima udienza del processo, che si celebrerà con il rito ordinario, si terrà il 19 maggio del 2025, contestualmente lo stesso giudice ha emesso sentenza di non luogo a procedere nei confronti di tre indagati, Giuseppe Barbera, consulente del lavoro, l’imprenditore Michele Donato,  rappresentante legale dell’istituto di vigilanza KGB Security, difesi dagli avvocati Attilio Floresta, Verano Malvasi e Pietro Nicola Granata, e Maria Testaferrata.

I rinviati a giudizio

Oltre al dirigente della Regione, il gup del Tribunale di Siracusa, Federica Piccione, ha disposto il giudizio per Giuseppe Disma, Calogero Diana, Antonio Alberto Lupo, Fabrizio Ardita, Salvatore Castilletti, Antonio La Spina, Carlo Addamo, Graziano Blanco e Prospero Fiorenza.

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La vicenda

Secondo quanto indicato nell’inchiesta, culminata nel dicembre del 2022 con due arresti, di Trebastoni, all’epoca direttore dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Siracusa, e Lupo, indicato dai magistrati intermediario di Trebastoni, sarebbe stata condizionata la pianificazione e l’esito delle attività ispettive in favore di diversi soggetti economici.

Sono emersi alcuni episodi contestati dalla Procura, tra cui la convocazione da parte del dirigente regionale di un socio di una nota scuola di lingue estere. Tutto questo per ottenere un trattamento di favore e un’assistenza dedicata in vista dell’iscrizione del figlio a un corso di inglese. Non avendo ricevuto un feedback positivo da parte dell’imprenditore, il direttore avrebbe disposto nei giorni successivi l’avvio di un accertamento ispettivo.

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Risarcimento

Barbera assicura di aver avuto delle ripercussioni  importanti sulla sua vita, “pertanto la coerente e lineare conseguenza- si legge in una nota diffusa –  dell’investitura di persona offesa,  come disposto dai pubblici ministeri e  dal GUP, importerà l’attivazione di azioni risarcitorie nei confronti dei soggetti direttamente responsabili degli illeciti e delle amministrazioni dalle quali dipendono”. Inoltre, “ora che tutto è   definitivamente chiarito si può finalmente dire che l’intera  vicenda relativamente alla posizione di Barbera, Donato e l’Istituto di vigilanza KGB Security non presenta profili di illegittimità”.

 

 

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