“Non ci sono notizie sulla tracciatura dei contatti, da parte dell’Asp, e dei relativi provvedimenti adottati in caso di sintomi riscontrati nei dipendenti, sulla quantità di test effettuati per il riscontro obiettivo di eventuali contagi individuati e sui relativi provvedimenti di quarantena o peggio di ricoveri effettuati”.
Lo dice la Cgil-Funzione pubblica in una lettera inviata al presidente del Tribunale di Siracusa facente funzioni, Antonio Alì, ed al Procuratore, Sabrina Gambino, dopo la riapertura del palazzo di giustizia, a seguito degli interventi di sanificazione dell’intera struttura. Una “bonifica” necessaria per via della positività di un magistrato in servizio alla Procura che sta osservando il periodo di quarantena. Ma c’è preoccupazione, secondo quanto sostenuto dalla Cgil tra il personale del Tribunale, addirittura nei giorni scorsi, le Rsu dei dipendenti avevano chiesto la chiusura per 14 giorni.
“Non è nemmeno noto se qualcuno del personale – spiega il coordinatore provinciale settore giustizia Fp-Cgil, Gigi Muti – dipendente è risultato contagiato e se, nel malaugurato caso, il tracciamento dei contatti è stato effettuato. Certamente le notizie di inchieste giudiziarie e giornalistiche rispetto alle carenze organizzative riscontrate nella sanità siracusana non ci lascia assolutamente tranquilli”.
“Nonostante quanto sta emergendo i vertici dell’Asp continuano – dice Muti – a tranquillizzare la popolazione con dati che invece creano maggiore apprensione : come poteva aumentare il numero dei contagiati se in moltissimi casi i malati sono stati rimandati a casa? Come potevano risultare positivi i cittadini che non venivano sottoposti ai test? Come potevano essere trattati malati con evidenti sintomi se i test effettuati venivano sottratti al controllo, in quanto in tanti casi non utilizzabili dopo avere percorso invano le autostrade in direzione dei laboratori di Catania e Messina?”
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