Da casa, nel rispetto del decreto della Presidenza del Consiglio, un nutrito gruppo di avvocati della zona sud della provincia di Siracusa, area comprendente circa 200 mila persone, ha scritto una lettera al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per chiedere il potenziamento dell’ospedale Trigona di Noto, azzoppato dopo i piani di riorganizzazione sanitaria. “Abbiamo bisogno vitale per una emergenza oltre l’emergenza poiché Noto, come focolaio imminente, deve rispondere ad una pandemia di tale straordinaria portata con altrettanta straordinarietà ed urgenza” scrivono allarmati gli avvocati.
Il piano per il Trigona
“Attualmente a Noto abbiamo una grande sala convegni accanto al pronto soccorso che poteva essere utilizzata per il triage e l’osservazione di questi pazienti,se solo non fosse stata in fretta e furia trasformata in magazzino in pochi giorni: il pronto soccorso sarebbe così risparmiato. Il piano terra è occupato, ad eccezione dell’ala operatoria dell’ortopedia che potrebbe ospitare,fatti alcuni lavori di adeguamento,4 o 5 posti di rianimazione.Il primo piano è dotato del reparto di pediatria ormai vuoto,che potrebbe ospitare un reparto per infettivi e pazienti affetti da coronavirus, previo adeguamento dei locali.Sempre al primo piano abbiamo la ex sala operatoria di ostetricia che potrebbe ospitare 4 posti di rianimazione. Al secondo piano, di fronte il reparto di fisioterapia,c’è spazio per allocare un reparto per infettivi, qualora fosse ancora necessario.Al secondo piano attualmente è attiva la sala operatoria di ortopedia. Al terzo piano, abbiamo su un ala Geriatria e lungodegenza,la ex sala operatoria di oculistica dove si possono ricavare alcuni posti di rianimazione e l’altra ala praticamente vuota per metà,ci sono le stanze degli anestesisti e l’ambulatorio di cardiologia che potrebbero eventualmente essere spostati, mentre nell’altra c’è il laboratorio analisi o quello che ne rimane. Si consideri che in totale stiamo parlando di circa 325 posti letto”.
Le critiche
“Si ipotizzano tendopoli, cliniche private e requisizione di poliambulatori sempre privati – navi da crociera da trasformare in ospedali e si rifiuta ciò che Il servizio sanitario pubblico già possiede. E perché solo lo scorso 12 marzo l’Assessore alla Salute di ogni siciliano – Ruggero Razza – parlava di un “piano di guerra anti-virus”, che consterebbe
addirittura della previsione di nuove cliniche private, financo – come detto -navi ospedale per contenere l’emergenza”.
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