“Sono in Calabria, bloccata, dal 23 marzo, non so quando potrò tornare a Siracusa, ma sono molto provata perché non capisco: sono in salute ed ho già osservato la quarantena”. Assicura di avere i nervi a pezzi, Alice Barbagallo, 22 anni, siracusana, giocatrice di volley, che milita nel campionato di serie A2 nella squadra di Cutrofiano, in provincia di Lecce, in Puglia.
“Dopo la sospensione del campionato – racconta a BlogSicilia Alice Barbagallo – avvenuta l’8 di marzo, la società, in via precauzionale ci hanno messo in quarantena, trascorsa la quale ho deciso di tornare a casa, a Siracusa, dove vive la mia famiglia. Ho provveduto a sanificare la mia macchina e dopo aver caricato quel che mi serviva ho affrontato il viaggio, arrivando a Villa San Giovanni il 23 di marzo”.
A quel punto, per Alice, così come per altri siciliani al rientro nell’isola, è iniziata l’odissea. Nonostante l’autocertificazione, attestante le sue condizioni di salute, l’atleta siracusana non è potuta salire con la sua macchina su una nave traghetto per il trasferimento a Messina. “Siamo rimasti fermi, chiusi nelle nostre auto – racconta Alice Barbagallo – vittime del freddo. Per fortuna, avevo qualcosa da mangiare che ho finito presto, poi ci hanno fornito dei pasti: la Protezione civile ci ha dato della pasta e della pizza”.
Alice è finita in mezzo alla bufera dei rientri legati all’emergenza coronavirus, sollevata dal Presidente della Regione, Nello Musumeci, e dal sindaco di Messina, Cateno De Luca. “Ieri sera – racconta ancora a BlogSicilia Alice Barbagallo – ci hanno messo a disposizione una struttura alberghiera a Reggio Calabria dove abbiamo trascorso la notte. Ma quando potrà andare avanti questa situazione? La gente ci prende per trasgressori ma io non ho fatto nulla, ho rispettato le regole, mi sono messa in quarantena, peraltro la società sospenderà i pagamenti, per cui non riceverò soldi. Quel denaro, tanto per capirci, mi serv non solo per mantenermi ma anche per pagarmi gli studi universitari. Quelli che sono insieme a me, sono esasperati, come me del resto”.