Replica, dai toni stizziti, quella del Mpa nei confronti della nuova Dc sul tema della contesa dei candidati alle amministrative in Sicilia.
Il capogruppo del Mpa al Consiglio comunale di Catania, Orazio Grasso, attacca la sezione etnea del partito di Cuffaro che, nelle ore scorse, ha polemizzato con il deputato regionale dei Popolari ed autonomisti, Peppe Carta, autore di una interrogazione parlamentare al presidente della Regione invitandolo a “vigilare perché la conversione dei candidati non venga compensata con promesse di posti di sottogoverno o negli staff di collaborazione degli assessori”.
“Excusatio non petita, accusatio manifesta. Così un proverbio latino di origine medievale sintetizza il concetto che è possibile parafrasare dalla traduzione: se non hai niente di cui giustificarti, non scusarti” afferma Orazio Grasso. Che, per essere più chiaro, rende il concetto più esplicito.
“Appare quantomeno strano –dice Orazio Grasso – che dalla Dc arrivino certe parole anche perché, tornando alle interpretazioni del proverbio iniziale, questo affannarsi a giustificarsi potrebbe rappresentare un indizio che si ha qualcosa da nascondere“.
Il capogruppo del Mpa al Consiglio comunale di Catania difende il parlamentare regionale degli autonomisti, Peppe Carta. “Proprio l’onorevole Carta – continua Grasso – attraverso un comunicato aveva precisato come l’interrogazione presentata al Presidente Schifani era solo mirata a vigilare quanto potrebbe avvenire nei prossimi giorni e non aveva alcun riferimento diretto a partiti o a candidati”.
Un assist a Carta arriva anche da Siracusa, in particolare dal candidato sindaco Edy Bandiera, che, nei giorni scorsi, ha denunciato una compravendita di candidati al Consiglio comunale di Siracusa.