Dallo scontro giudiziario a quello politico: non c’è pace a Solarino, piccolo Comune del Siracusano, al centro di un durissimo braccio di ferro tra il sindaco, Peppe Germano, numero due regionale di Noi Moderati, e Giuseppe Carta, deputato regionale del Mpa.
Cosa è accaduto
L’ultimo round ha visto prevalere Carta dopo la sentenza delle ore scorse del Cga che, di fatto, ha sancito il ritorno del Consiglio comunale, scioltosi un anno fa a seguito delle dimissioni di sei consiglieri su 12 legati a Germano. Gli altri 6, vicinissimi al deputato regionale, nonché sindaco di Melilli, presentarono ricorso al Tar, rigettato dai giudici di primo grado, ma l’Appello ha ribaltato la decisione, condannando la Regione, che con un decreto del presidente, aveva nominato un commissario, e ridato vita all’assemblea con il ritorno sugli scranni dell’aula di Giuseppe Pelligra, Carmelo Carpinteri, Salvatore Oliva, Concetta Pricone, Sebastiano Scorpo e Emilio Terranova.
Germano, “il fantasma di Melilli vuole prendersi la città”
La sentenza, naturalmente, non è andata giù al sindaco, il vero regista dell’operazione politica che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale che, a suo dire, era fortemente condizionato dall’ostruzionismo degli altri sei consiglieri che avrebbero sempre preso ordini da Carta.
“La sentenza – commenta Germano sulla sua pagina social rivolgendosi alla comunità – dà ragione ai consiglieri di opposizione e ci coglie di sorpresa. Non commento la sentenza, prendo atto della decisioni dei giudici che comporterà il ritorno del Consiglio comunale. Il ribaltone dei prestigiatori della politica farà sì che il sottoscritto votato da voi non potrà governare come da voi richiesto. Non è un torto al sindaco ma uno smacco alla città che deve sapere e ricordare che c’è un fantasma venuto da Melilli che vuole a tutti i costi prendersi la città”.
Carta, “evitato lo stupro”
Se Germano è deluso è, invece, felice il deputato regionale del Mpa, Giuseppe Carta. “Vince la democrazia contro l’arroganza e la presunzione di una parte della politica oggi rappresentata dall’attuale sindaco di Solarino che, con l’utilizzo distorto delle regole, ha buttato fuori i consiglieri eletti dai solarinesi, proclamati dallo Stato; i quali, lo ricordiamo, furono fondamentali per la sua elezione dopo la sconfitta di 5 anni prima. Questo stupro è stato risolto dai giudici del consiglio di Stato per la Sicilia”.
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