Non è ancora finita la battaglia legale dei consiglieri comunali di Siracusa e Sciacca dopo la sconfitta al Tar. Hanno deciso di presentare ricorso al Cga di Palermo contro lo scioglimento dei Consigli comunali per effetto di una legge della Regione, riformata nei giorni scorsi con un voto dell’Ars, che disponeva la destituzione delle assemblee cittadine per la mancata approvazione del rendiconto.
“I sottoscritti intendono – si legge nel documento firmato dai ricorrenti – continuare, nelle opportune sedi, la loro battaglia che, a prescindere dalla riappropriazione del ruolo di Consigliere Comunale, ha un significato molto più ampio, perché incide sulla insopprimibile esigenza che le comunità locali non vengano private dell’unico organismo assembleare democraticamente eletto e rappresentativo di tutte le forze politiche cittadine”.
Inoltre, “rivendichiamo il peso della fondamentale battaglia che stiamo portando avanti nell’interesse dell’assetto democratico delle assemblee consiliari, violato da provvedimenti di scioglimento adottati in carenza di norma di azione da parte della Regione. Ed il chiarimento interpretativo del legislatore regionale ne costituisce la riprova.
cittadine”
C’è, però, un ricorso tutt’ora pendente, quello presentato da una cordata di altri consiglieri comunali di Siracusa, guidati da Ezechia Paolo Reale, leader dell’opposizione al sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Abbiamo presentato un ricorso straordinario al Presidente della Regione, Nello Musumeci – spiega a BlogSicilia l’avvocato Ezechia Paolo Reale – e l’Ufficio legislativo e legale della Regione siciliana ha dato parere favorevole”. Il percorso prevede un passaggio al Cga, che dovrà esprimere un parere, e poi al Presidente della Regione che, a quel punto, potrebbe anche decidere di far tornare in aula i consiglieri comunali. La questione dovrebbe arrivare sul tavolo del capo dell’amministrazione siciliana entro l’estate.