E’ stato bloccato dai carabinieri a Pozzallo da dove avrebbe voluto raggiungere Malta e scampare alla condanna definitiva per bancarotta fraudolenta.
Floridiano condannato a due anni
Non ce l’ha fatta ad imbarcarsi Giovanni Salafia, 45 anni, originario di Floridia, nel Siracusano, destinatario di un ordine di espiazione pena pari a 2 anni di reclusione emesso nel dicembre del 2020 dalla Procura di Siracusa.
Bloccato sul catamarano
Secondo la ricostruzione dei carabinieri della Compagnia di Modica, che hanno proceduto all’arresto, l’uomo è stato fermato, nei giorni scorsi mentre si apprestava ad imbarcarsi su un catamarano diretto a Malta.
Ai domiciliari
Il floridiano è stato condotto dai militari della stazione dei carabinieri di Pozzallo nella sua abitazione, nel Siracusano, “ove dovrà espiare due anni di reclusione in regime di detenzione domiciliare poiché ritenuto responsabile del reato di bancarotta fraudolenta” spiegano i militari.
Malta, l’isola del “rifugio”
Da tempo ormai, l’isola di Malta è una sorta di rifugio per chi intende sfuggire alla giustizia. L’esempio più eclatante è quello dell’ex reggente della cosca Nardo di Lentini, Sebastiano Brunno, latitante dal 2009 dopo la conferma della sentenza all’ergastolo, per associazione per delinquere di stampo mafioso ed omicidio ai danni di Nicolò Agnello, avvenuto nell’aprile del 1992 a Lentini, nell’ambito della faida tra le cosche mafiose antagoniste Nardo e Di Salvo.
Scovato reggente cosca lentinese
Brunno fu scovato nel gennaio del 2016 dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa. Venne fermato per strada e con se aveva una carta d’identità intestata ad un uomo palermitano di 49 anni. Durante una perquisizione fu rinvenuta una somma in contanti di 1.500 euro, un computer portatile ed un telefonino cellulare con sim maltese.
A Malta altro siracusano scampato a retata
Un altro siracusano, oltre un anno fa ed attualmente imputato nel processo Algeri, riuscì a scampare alla retata dei carabinieri perché si trovava a Malta. E lì, Maximiliano Genova, venne intercettato dai militari che lo riportarono in Italia.
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