“Insieme al presidente del Siracusa calcio, Alessandro Ricci, il sindaco Francesco Italia e ad altri componenti della Giunta, ci stiamo muovendo per tornare a pensare a una stagione per concerti con tipologie diverse all’interno dello stadio di calcio di Siracusa“.
Torna la musica nello stadio
Lo ha detto l’assessore alla Cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, intervenuto nella trasmissione Talk Sicilia per discutere della stagione musicale e culturale a Siracusa. Si tratterebbe di un ritorno dei concerti al Nicola De Simone, l’ultimo di grande spessore risale a poco meno di 20 anni fa quando si esibì Eros Ramazzotti, poi l’impianto, costruito in epoca fascista e logorato dall’incuria e da manutenzioni approssimative, non ha più potuto ospitare le pop star.
I concerti estivi, ci sarà Giorgia
“Non so se riusciremo a partire con la prima edizione quest’anno” chiarisce Granata, che, come il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, è certamente favorevole ai concerti al Teatro greco di Siracusa che, come annunciato dallo stesso Italia, ospiterà il 25 ed il 26 luglio Giorgia, come avvenne nel 2023, l’annata della grande stagione dei concerti pop e rock, fortemente contestata da molti archeologici timorosi per la tenuta del Teatro al punto da convincere la Regione ad accorciare gli spettacoli musicali l’anno successivo.
Gli artisti vogliono il Teatro greco
“Voglio dire con chiarezza – precisa Granata – che l’attrattiva che esercita il nostro Teatro greco rispetto alla volontà di alcuni artisti è un elemento di cui non si può non tenere conto perché molti cantanti vengono perché suonano al teatro Greco e non verrebbero a suonare in altri luoghi. Io voglio ricordare dei concerti straordinari di Einaudi e altri che abbiamo tenuto in questi anni e quest’anno terremo uno standard alto. Nel 2023, ci fu forse eccessivo per alcuni di concerti ma poi sarà questa città essendo capitale della Grecia d’Occidente anche la capitale delle polemiche spesso inutili”.
Lo stato di salute dell’antica cavea
L’assessore alla Cultura, in merito allo stato di salute del Teatro ritiene che i concerti non l’abbiano debilitato e precisa. “Nel 2002 fu sottoscritta a Siracusa – dice Granata – una carta importantissima che mise insieme tutte le grandi scuole di archeologia del Mediterraneo. Voglio dire, una volta per tutte, prevedendo anche alcune suggestioni che non esiste la possibilità del restauro del Teatro, esiste la possibilità di un’ordinaria straordinaria manutenzione” che, secondo Granata, lo preserverebbe da ogni rischio.
Il flop dei concerti dell’Ara di Ierone
Un anno fa, la Regione decise, per non sovraccaricare il Teatro greco, di allestire uno spazio nell’Ara di Ierone, sempre nel Parco archeologico, affidando le chiavi dell’organizzazione al direttore, Carmelo Bennardo ma la stagione dei concerti si rivelò un flop con pochi spettatori.
“Stagione finita male, spero non si ripeta”
“Passatemi la battuta: io spero che non si ripeta quell’esperienza mai voluta dall’amministrazione della città di Siracusa quanto dalla direzione del Parco utilizzando notevoli risorse dello stesso parco che, a nostro avviso, andrebbero utilizzate per finalità diverse. È stata una stagione partita male e finita peggio sia sulla qualità delle esibizioni e quindi dei concerti, ma anche sul numero degli spettatori. Credo che sia stato una una reale delusione per chi ci aveva creduto. Non ci abbiamo mai creduto e anche pagata a costi altissimi”.
La gestione dei Parchi archeologici
Granata, con un passato da assessore regionale ai Beni culturali, ritiene che la gestione dei parchi archeologici non debba guardare “alla produzione di spettacoli” ma puntare sulla “ricerca archeologica della tutela e della valorizzazione dei monumenti”. Serve personale ed i Beni culturali siciliani sono a corto, “per questo, colgo l’occasione per lanciare un appello per nuovi concorsi nel settore dei beni culturali.
Commenta con Facebook