Per il momento, c’è un solo caso a Siracusa ma tanto è bastato per accendere i riflettori sull’uso dei buoni spesa del Comune in favore delle famiglie indigenti. Una persona, dopo aver riempito il carrello di birre, si è presentata alla cassa di un supermercato con il buono alimentare e con quello è riuscito a portare a casa la scorta di alcolici.
Un episodio di cui il Comune è venuto a conoscenza e così l’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Furnari, è intervenuto, dando delle indicazioni ai supermercati della città, che hanno sottoscritto la convenzione con l’amministrazione di Palazzo Vermerxio. “Abbiamo avuto la segnalazione di quella persona che ha acquistato le birre – afferma l’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Furnari – ma si è trattato di un episodio verificatosi in quel solo supermercato. Abbiamo dato, comunque, delle indicazioni precise ai gestori , nel senso che si deve evitare che la spesa acquistata con i buoni debba avere una prevalenza di alcolici. Se nel contesto di una spesa alimentare c’è una bottiglia di vino o di birra si può comprendere ma nelle altre circostanze occorre essere chiari”.
In città, sono, comunque, sorte delle perplessità sui beneficiari dei buoni spesa, nel senso che c’è il sospetto di un colpo di mano di qualche furbetto, magari benestante, capace, però, di passare per un indigente. “Su disposizione del Governo – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Furnari – non possiamo compiere delle verifiche stringenti, però noi compiano delle verifiche sulla composizione del nucleo familiare che ha fatto richiesta dei buoni spesa in modo da comprendere se vi sono delle situazioni poco chiare. E’ capitato – ha aggiunto l’assessore alle Politiche sociali, Alessandra Furnari – che hanno fatto richiesta di aiuto alimentare delle famiglie, titolari di attività commerciali. Ma si trattava di negozi chiusi, a seguito dell’emergenza sanitaria, per cui questi nuclei si sono trovati di fronte ad una situazione economica difficile”.
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