Diventa di proprietà privata il circuito di Siracusa che era nella disponibilità del Libero consorzio. Il bene, dove un tempo gareggiavano i bolidi di Formula 1, è finito all’asta e se lo è aggiudicato la Methaphor Corporation Pty che ha presentato un’offerta di oltre 3 milioni di euro, superiore all’importo a base d’asta.
In precedenza, le aste erano andate deserte ma adesso per il commissario del Libero consorzio di Siracusa, Domenico Percolla, c’è un problema in meno, visto che l’ente è in condizioni finanziarie disastrose, incapace di pagare con regolarità gli stipendi del personale, di provvedere alla manutenzione costante di strade e scuole superiori, di cui ha la competenza.
E così, con le casse vuote, da qualche anno l’ex Provincia ha messo in vendita i suoi tesori, tra cui l’autodromo di Siracusa, al centro, negli anni d’oro dell’ente quando la sua sede si trovava in via esclusiva tra via Malta ed il Foro siracusano, di alcuni progetti per il rilancio del circuito.
Addirittura, fu trovata una intesa con la Pirelli, la casa di pneumatici italiana fornitrice esclusiva di gomme in Formula 1, perché si facessero dei test nel circuito siracusano ma il progetto non è mai sostanzialmente andato in porto.
Oltre all’autodromo, ci sono altri gioielli che il Libero consorzio ha messo in vendita, tra cui il carcere borbonico di Siracusa, incastonato in Ortigia, chiuso dopo il terremoto del 199o ed ora in totale stato di abbandono al punto che, oltre un anno e mezzo fa, i carabinieri lo sequestrarono. La prima volta che i detenuti varcarono l’ingresso dell’ex carcere borbonico di Siracusa fu nel 1856, in pieno Regno delle Due Sicilie, 5 anni prima dell’unificazione italiana, a testimonianza del suo valore storico.
La base d’asta è di 3.761.097,34 euro ma, fino ad ora, nessuno si è fatto avanti. Un altro bene in vendita è l’ex cine teatro Verga, anch’esso in Ortigia, anch’esso al centro di alcuni piani di recupero, sempre naufragati. Per acquisirlo servono 3.102.770,47 euro.