“Mia madre sepolta al cimitero di Avola come sacco di patate da infilare da qualche parte”. E’ la testimonianza di Corrado Mallia, originario di Avola, che ha raccontato, in una lettera, la sua esperienza legata alla sepoltura della madre. L’uomo ha denunciato modalità molto discutibili sulle procedure adottate dagli addetti al cimitero di Avola.
La lettera di denuncia
“Il 28 dicembre 2023 ci siamo presentati, come ci era stato indicato, al cimitero di Avola per seppellire mia mamma. Non essendo più disponibili loculi, l’unica opzione era l’inumazione, ovvero la sepoltura nella terra” racconta l’uomo che assicura di aver pagato “una tassa di 597,60 euro per i servizi funerari”.
Nel suo racconto, Mallia sostiene che nessuno del personale avrebbe avuto indicazioni su dove seppellire la salma, per cui sono stati avviati dei sopralluoghi, alquanto macabri, per individuare un fazzoletto di terra dove poi inumare il corpo della madre dell’uomo.
“Sepolti i migranti”
“Mi viene detto che una decina di anni fa i cadaveri di un centinaio di sventurati migranti africani senza nome e senza identità sono stati suddivisi tra i vari cimiteri siciliani per la sepoltura; e a quanto pare uno potrebbe essere proprio in quel punto. In tutto questo, ovviamente, noi familiari siamo allibiti, ma cerchiamo di avere pazienza e di evitare di alzare i toni, considerando il momento e il contesto”.
La macabra ricerca di uno spazio
Alla fine, dopo tanto girovagare, gli addetti al cimitero, stando al racconto dell’uomo, sono riusciti a trovare uno spazio, avendo prima scavato e scoperto che non c’erano salme. ” Gli addetti iniziano a scavare sperando di non trovare nessuna salma in quel punto; fanno una buca profonda poco più di un metro e non trovano niente; il posto è libero, si può seppellire mia madre”.
L’amarezza
Naturalmente, tutto questo ha lasciato una profonda amarezza. “Tutto quello che è accaduto quel giorno ha incrementato in me la naturale sofferenza per la perdita di un genitore. Non riesco a darmi pace.
L’appello al Comune
L’uomo si è rivolto al Comune di Avola per una “vostra risposta”, in ogni caso Mallia assicura di valutare se intraprendere altre iniziative per denunciare questa situazione vergognosa; non è ammissibile che tutto questo avvenga sotto i vostri occhi e che nessuna muova un dito. Questa si chiama connivenza. Aggiungo che mi ritengo fortunato, non vivo più ad Avola e un giorno, ovunque mi toccherà morire, avrò certamente un trattamento più dignitoso di quello che voi riservate ai vostri “amati” cittadini”.
La replica del sindaco Cannata
Il sindaco di Avola Rossana Cannata fa sapere di essere rimasta scossa da questa vicenda e di aver chiesto informazioni al responsabile del servizio cimiteriale Romano.
La risposta del responsabile del Comune
Nella lettera di chiarimento, il responsabile del Servizio cimiteriale scrive che “in ordine alla scelta del luogo ove seppellire la salma in questione, non risulta che alcuno abbia fatto una richiesta di loculi, in particolare l’ufficio preposto segnala che in ordine al seppellimento in oggetto non sia stato interpellato l’ufficio competente, al contrario risulta esclusivamente la richiesta di inumazione effettuata dal parente più prossimo che deve interpretarsi, in mancanza di altri elementi essa rappresenta la volontà del defunto. Quindi non risponde al vero la dichiarazione del sig. Mallia Corrado che l’ufficio competente abbia affermato che non vi fossero sepolture alternative”.
La questione della ricerca dello spazio di inumazione
Nella stessa lettura, il responsabile scrive che “in ordine a quanto accaduto durante la presunta ricerca di uno spazio per inumare il feretro, si rappresenta che gli addetti hanno effettuato la verifica dell’effettiva idoneità delle aree libere in presenza dei parenti che ne hanno evidentemente travisato i motivi, il campo risale ad una epoca remota ed è buona pratica effettuare un saggio per verificare che l’area preventivamente individuata non risultasse occupata da alta salma”.
Indagine interna
Inoltre, “in ordine a detta imperdonabile leggerezza questo ufficio perseguirà i responsabili, così come ha avviato una indagine atta a verificare chi abbia espresso le opinioni razziste citate nella mail in oggetto. In ordine al dubbio sollevato che la profondità della fossa non fosse regolamentare, questo ufficio effettuerà nel più breve tempo possibile una verifica. Quanto alle accuse mosse a questo ufficio in ordine soprattutto ad una condotta irrispettosa verso i defunti e ad una non meglio identificata connivenza fra questo ufficio e l’Amministrazione Comunale, dopo aver acquisito gli esiti delle verifiche su accennate, lo scrivente si riserva di porre in atto tutte le azioni e ragioni tuzioristiche del caso.”
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