I carabinieri di Siracusa, del Nas di Ragusa e del Nucleo ispettorato del lavoro hanno portato a termine una maxi operazione di controllo in Ortigia, centro storico di Siracusa e cuore pulsante della movida.
Nel corso degli accertamenti sono stati sanzionati i titolari di 2 chioschi ed emesse sanzioni per oltre 15 mila euro. E’ emerso che in un’attività c’erano un centinaio di prodotti scaduti, alcuni dei quali addirittura dal 2016 e che sono stati pertanto sequestrati.
Videosorveglianza illegale
I titolari sono stati anche deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per la violazione della normativa sugli impianti di video sorveglianza per i quali non era mai stata inoltrata la prevista autorizzazione all’Ispettorato del lavoro e pertanto mai autorizzati.
Lavoro nero
Una delle attività è stata ulteriormente sanzionata per altri 5.000 euro a causa della presenza di un lavoratore in nero e privo di green pass con contestuale sospensione dell’attività imprenditoriale per la violazione della normativa sui contratti di assunzione.
Controlli antidroga
Nel corso delle operazioni, sono stati segnalati 2 assuntori di sostanze stupefacenti (cocaina e marijuana) trovati in possesso di piccole quantità di droga, elevati oltre 2.000 euro di sanzioni al codice della strada e sequestrati 2 veicoli.
“Continua incessante l’attività di controllo da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa per contrastare ogni forma di illegalità, abusivismo o turbativa dell’ordine e sicurezza pubblica al fine di dare ai turisti giunti sull’Isola ed ai cittadini di Siracusa la possibilità di godere in sicurezza delle bellezze e delle attività commerciali della città” fanno sapere dal comando provinciale dei carabinieri.
Pressing dopo la rissa in Ortigia
Il controllo è anche figlio della rissa scoppiata nel giorno di Pasqua in piazza Pancali, ai piedi di Ortigia, la cui violenza ha richiamato l’attenzione dei media nazionali. 5 persone, perlopiù impegnate nel servizio di trasporto dei turisti con i calessini, sono state arrestate e poi rimesse in libertà dal giudice del Tribunale di Siracusa.
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