- Un chiosco era stato sequestrato dal Comune dopo le denunce sui social
- Il Tribunale ha restituito l’immobile al proprietario
- Il deputato di Italia Viva accusa il Comune di essere caduto nella trappola degli ambientalisti da tastiera
Appena un mese fa, il Comune di Siracusa, dopo numerose denunce sui social, aveva deciso di porre sotto sequestro un manufatto, situato ad Ognina, località balneare di Siracusa, che sarebbe dovuto diventare un chiosco.
Il sequestro dopo le denunce sui social
L’amministrazione prese sul serio quelle segnalazioni, corredate da foto e da una valanga di commenti, disponendo il provvedimento, in quanto, da una verifica, sarebbero sorti dei problemi legati alle autorizzazioni da rilasciare al proprietario, che, però, ha presentato ricorso in Tribunale.
Chiosco dissequestrato
“Il Tribunale di Siracusa ha accolto l’istanza di riesame presentata dall’imprenditore, disponendo l’immediata restituzione del container, peraltro ancora in fase di costruzione e di tutte le strutture accessorie, inclusa la base in calcestruzzo già esistente da tempo in quella zona ingiustamente sottoposte a sequestro dietro istanza dell’ufficio Urbanistica del comune di Siracusa”.
Lo afferma il parlamentare regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, che punta l’indice sulla superficialità da parte del Comune che ha messo a rischio l’investimento dell’imprenditore, il quale potrà iniziare la sua attività a stagione già iniziata.
“Ambientalisti da tastiera”
Il parlamentare regionale di Italia Viva ritiene che il Comune abbia assecondato una campagna strumentale.
“La vera e propria cantonata presa dagli uffici comunali è conseguenza diretta di un mirato e ben organizzato intervento sui social network da parte di una frangia dei soliti ambientalisti da tastiera, più avvezzi a denunciare scandali con il telefonino che guardando le carte, ai quali il comune si è accodato in maniera pedissequa – continua Cafeo – costringendo l’imprenditore ad adire le vie legali per ristabilire la giustizia”.
Messaggio inquietante
Secondo il deputato regionale, Giovanni Cafeo, il messaggio che passa è pericoloso. “Un post sui social dei soliti noti per bloccare qualunque iniziativa economica in città rischia di disincentivare anche chi proprio a Siracusa vorrebbe investire per creare impresa e quindi lavoro, visto che oltre al requisito del rispetto delle leggi e dei regolamenti esistenti, imprescindibile, per avviare un’attività sembra necessario non essere inviso ad alcuni gruppi di interesse particolarmente attivi in città, pena il boicottaggio dell’impresa”.
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