Se il Centrodestra è diviso sulle elezioni a Pachino, visto che Forza Italia e Fratelli d’Italia si presenteranno con un proprio candidato a sindaco, (Giuseppe Gambuzza per FI, Sebastiano Fortunato per FdI) il Centrosinistra non è che se la passi meglio.
La grana è dentro il Pd: il circolo di Pachino, al termine di un vertice tormentato riunitosi oltre un mese fa, avrebbe scelto di sostenere Barbara Fronterrè, consigliere comunale uscente, già candidata a sindaco nelle amministrative del 2021, arrivando seconda dietro a Carmela Petralito, vincitrice al primo turno con oltre il 40 per cento di consensi.
La scelta sulla Fronterrè è stata fortemente contestata da una frangia del direttivo che ha compiuto una doppia mossa: un ricorso contro la votazione e contestualmente il lancio della candidatura a sindaco di Emiliano Ricupero, anche lui consigliere uscente, e riferimento a Pachino del deputato regionale del Pd, Tiziano Spada.
Solo che l’ufficializzazione della candidatura a sindaco, per conto di Fratelli d’Italia, di Sebastiano Fortunato, imprenditore agricolo, presidente del Consorzio di tutela Igp Pomodoro di Pachino, avrebbe smosso le acque anche nel Centrosinistra. Secondo alcune fonti del Centrosinistra, due liste civiche che si erano promesse a Emiliano Ricupero sarebbero stuzzicate dall’idea di convergere sull’imprenditore, il quale godrebbe di un bacino elettorale trasversale.
Il Movimento 5 Stelle, che nelle ultime amministrative si presentò con un suo candidato, Fabio Fortuna, arrivato terzo, avrebbe aperto una trattativa con Ricupero. A quanto pare, il ripensamento di quelle due liste, attratte da Fortunato, avrebbe indotto il M5S ad una riconsiderazione di una possibile intesa con l’uomo del deputato regionale del Pd, Tiziano Spada.
Uno scenario politico che potrebbe far riconsiderare l’ipotesi di un campo largo: stando sempre ad alcune fonti del Centrosinistra, il M5S, trovandosi solo con Ricupero, starebbe valutando un accordo con la Fronterrè, che viaggerebbe su un trenino con almeno 4 liste. Ed in questo caso, l’ala del Pd “spadiana”, si ritroverebbe da sola e di fronte ad una traversata in solitario alle amministrative potrebbe essere valutata l’opzione di una intesa complessiva.
Con Barbara Fronterrè ci sarebbe anche la Dc di Totò Cuffaro: i referenti siracusani dell’ex presidente della Regione, tra cui Salvo Andolina, avrebbero preferito una candidatura unica del Centrodestra ma la spaccatura tra Fdi e Forza Italia ha, di fatto, scompaginato i piani. Una sorta di liberi tutti che, però, avrebbe portato la Dc ad avviare delle interlocuzioni con il gruppo Fronterrè, la quale gode anche del sostegno di Azione.
Ma la settimana scorsa, il segretario regionale del Pd, Anthony Bargaballo ha posto un veto ad un accordo con la Dc in relazione alle amministrative ed Europee. “Una cosa è certa: Il nostro campo è quello dell’alternativa alla destra. Per questo diciamo no a qualunque ipotesi di alleanza col partito di Totò Cufaro” ha detto il segretario regionale del Pd.