Proprio due giorni fa, il Comitato dei residenti di Cassibile, denominato No Villaggio, ha proposto al prefetto ed al presidente della Regione, di utilizzare gli spazi del centro per migranti, situato alle porte di Cassibile, per ospitare le famiglie ucraine in fuga dalla guerra.
Barricate contro il centro per migranti
Una presa di posizione singolare, tenuto conto che lo stesso Comitato aveva alzato le barricate contro questa struttura, presentando anche un esposto in Procura, e nel giorno dell’inaugurazione alcuni loro esponenti si erano presentati con gli striscioni per manifestare la loro contrarietà, addirittura ci furono momenti di tensione con una delegazione della Cgil.
Africani ed ucraini
Sono, dunque, sorte perplessità sul comportamento del Comitato: perché contrari alla sistemazione dei braccianti agricoli, perlopiù originari del continente africano, e invece favorevoli agli ucraini?
“Non siamo razzisti”
Il portavoce del Comitato No Villaggio, Paolo Romano, rigetta l’etichetta di razzismo. “Le proteste per la costruzione del villaggio per i lavoratori extracomunitari erano riconducibili alle irregolarità dei lavori, agli evidenti conflitti di interesse tra persone e società coinvolte, inoltre il villaggio è in una zona già fortemente penalizzata in quanto priva di servizi come strade e luci. In quel periodo non sono mancate accuse pesanti come quelle di “razzismo” , cosa alquanto grave se rivolte a chi denuncia chi il razzismo lo fa davvero”.
“Il centro è vuoto”
Secondo Romano, “essendo Cassibile una società storicamente aperta all’accoglienza, il Comitato dei cittadini #novillaggio ha proposto la disponibilità per i profughi di guerra del villaggio per lavoratori extracomunitari stagionali, nato lo scorso anno, che è ormai semi vuoto e in disuso”.
Tra qualche settimana torneranno i braccianti
Tra qualche mese, nelle aziende agricole del Siracusano ci sarà bisogno di braccianti, perlopiù migranti, per cui si riverserà in questo fazzoletto della Sicilia orientale moltissima manodopera straniera, come capita da oltre 20 anni. Il centro è stato edificato per evitare le tendopoli abusive con rischi sanitari per i migranti e la popolazione di Cassibile. La proposta del Comitato, con la sistemazione dei profughi ucraini nel centro, rischia di bloccare di fatto l’ingresso dei braccianti nella struttura visto che la guerra in Ucraina è destinata a durare ancora.
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