Era il luglio dello scorso anno quando l’allora assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, si presentò nella sede della nuova caserma dei vigili del fuoco di Siracusa, nel rione della Pizzuta, per consegnare, simbolicamente, le chiavi della struttura, costata 5 milioni alla Regione.

La telenovela

L’iter per la realizzazione della nuova casa dei pompieri iniziò addirittura nel 1991 e la posa della prima pietra avvenne quasi 20 anni con il vicesindaco dell’epoca, Enzo Vinciullo e così si pensava che almeno nel 2024 ci sarebbe stato il trasloco dalla vecchia e fatiscente sede, in via Augusto von Platen, di proprietà del Libero consorzio, peraltro in una zona ormai con una carreggiata risicata per via della realizzazione della pista ciclabile.

I sindacati, “mancano gli arredi e la sala operativa”

Ma i sindacati, Giovanni Di Raimondo, coordinatore della Usb Vigili del fuoco e Francesco Anzalone, segretario provinciale della Conapo,  sono pessimisti sul trasferimento, almeno nell’immediato, nella caserma della Pizzuta perché ancora mancano dei tasselli, che non sono di poco conto. “Tanto per cominciare, va montata uno delle principali risorse dei vigili del fuoco: la sala operativa” spiegano i due sindacalisti.

Come si può rispondere alle chiamate di soccorso delle persone che hanno bisogno di aiuto e poi dirottare mezzi e personale sul luogo in cui intervenire? Effettivamente qualche problema ci sarebbe ma non è il solo, come indicato dagli stessi sindacati.

“Non è un semplice trasloco”

“Ci sono ancora gli arredi ed anche questo aspetto non è secondario, per non parlare della sistemazione degli uffici e del Ced, il centro di elaborazioni dati, senza il quale si ferma tutto” spiegano ancora i sindacalisti che aggiungono. “Il trasferimento è un aspetto complesso, insomma non è come fare un semplice trasloco”.

La palla al ministero dell’Interno e quanti soldi servono

Ma chi deve pensarci? Stavolta, la vituperata Regione non c’entra nulla, a sentire sempre i sindacati la strada porta direttamente a Roma, nella sede del ministero dell’Interno, quello occupato da Matteo Piantedosi e che vorrebbe il Matteo della Lega, Salvini. Per la sala operativa e gli arredi servono, naturalmente, soldi. Non tantissimi ma nemmeno dei bruscolini, insomma poco più di mezzo milione di euro per sbloccare la situazione e stando a previsioni ottimistiche di trasferimento se ne potrebbe parlare alla fine del 2025, burocrazia permettendo.