E’ una situazione allarmante quella che si vive nel carcere di Siracusa, almeno stando alla relazione del garante regionale   per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro reinserimento sociale, Santi Consolo, che si è recato nel penitenziario nelle settimane scorse.

Il rapporto tra agenti e detenuti

E’ emersa, su segnalazione del direttore, una certa carenza di personale di polizia penitenziaria, la cui dotazione d’organico prevista è di 250 unità, mentre l’organico effettivo è di 230 unità alla data della visita. In merito alla popolazione carceraria, si attesta a 696 unità, a fronte di una disponibilità di posti regolamentari pari a 545. Pertanto, il dato di sovraffollamento è pari al 127%. I nuovi ingressi sono circa 1.000 ogni anno.

“Il dato della forza operativa presente – dice il garante – alla data della visita, non tenendo conto dei funzionari (4), degli ispettori (19) e dei Sovrintendenti (19), registra la presenza di soli 188 agenti, dei quali 52 sono destinati con esclusività al Nucleo Traduzioni. Restano disponibili, pertanto, solo 136 agenti per circa 700 detenuti, cioè con un rapporto pari a circa 0,20, situazione questa che determina scarsissime presenze nella fascia pomeridiana-notturna”.

Le celle

“I 696 detenuti presenti (età media 35-37 anni), di cui solo 80 sono stranieri, alla data della visita sono allocati in 245 stanze di detenzione tutte dotate di servizi igienici in locale separato, di cui 219 provvisti di doccia e 19 pure di bidet. Tutte le stanze di detenzione sono dotate di accensione di luce autonoma e di presa elettrica.

Problemi sanitari

Il garante ha evidenziato che vi è stato un problema in passato con le presenza di cimici, come evidenziato dal direttore, ma non sono stati presi provvedimenti per la bonifica da parte del Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria ma l’emergenza potrebbe esplodere a breve perché la struttura è circondata da una zona di campagna.

Infiltrazioni di acqua

Nel blocco 20, aperto nel 2017, sono emersi problemi di infiltrazioni di acqua  “provenienti dai soffitti che hanno addirittura generato formazioni visive di stalattiti calciche”.

“Nel corso della visita al blocco 20 si è avuto modo di incontrare diversi detenuti e tra questi in particolare uno di anni 74, la cui gestione risulta molto problematica per via del suo stato di non autosufficienza – tanto da dipendere totalmente dal piantone a lui assegnato – che sta scontando una pena detentiva per reato non particolarmente grave” sostiene il Garante.

Manca il verde

Ci sono altre criticità emerse nel corso della visita. “Nell’istituto non vi è alcuna area verde, né alcuna palestra per attività sportive. Altra criticità riguarda il perdurare delle condizioni di inagibilità dell’ampio teatro (circa 400 mq con possibilità di poter ospitare oltre 240 posti) derivante da gravi infiltrazioni d’acqua provenienti dal soffitto”