E’ scontro tra una parte dei sindacati, “che rappresentano la maggioranza delle sigle” e la direzione del carcere di Noto. Il motivo del contendere sta nel protocollo di intesa locale, che stabilisce sostanzialmente le regole all’interno di un istituto penitenziario, ancora non sottoscritto dalle parti.
La vicenda
Secondo quanto sostenuto dalla segreteria regionale del Sappe, l’amministrazione del carcere, in un primo momento, avrebbe presentato una bozza dell’accordo ma su alcuni punti Osappe, Sappe e Sinappe hanno manifestato molte perplessità, per cui gli stessi sindacati avrebbero presentato le loro modifiche, che, però, non sarebbero state recepite dalla direzione.
Lo stallo
Morale della favola, c’è una situazione di stallo, per cui sul protocollo di intesa locale esiste una distanza tra le parti. Per la segreteria regionale del Sappe, la direttrice della casa circondariale di Noto, Elisabetta Zito, “per quanto ci è dato a capire non accetta di buon grado quanto deciso dalla maggioranza”.
Verso una manifestazione di protesta
Il sindacato ritiene che questo stallo, perdurante dall’8 di marzo, debba concludersi anche perché il rischio delle paralisi delle attività è elevato. E così, non sono escluse delle prove di forza, tra cui una manifestazione di protesta che, stando alle informazione fornite dalla segreteria regionale del Sappe si terrà il 15 di aprile. Frattanto, è stato proclamato lo stato di agitazione.
“Riteniamo che oramai i termini – si legge nella nota sindacale della segreteria regionale del Sappe -di attesa sono trascorsi e che è arrivato il momento di far valere il diritto di democrazia. Pertanto, nella qualità di organizzazione sindacale più rappresentativa del Corpo della Polizia penitenziaria, oltre a comunicare lo stato di agitazione fa presente che manifesterà innanzi – si legge ancora nella nota – la casa reclusione di Noto nella giornata del 15 aprile con riserva di comunicare in seguito agli organi competenti le modalità esecutive del sit-in di protesta”
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