Duro affondo del dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni nei confronti della direzione del carcere di Augusta dopo un provvedimento disciplinare ai danni di un agente di Polizia penitenziaria. “Non sembrano fermarsi le condotte vessatorie – dice Sebastiano Bongiovanni – nei confronti di dirigenti sindacali del Sippe al carcere di Augusta: questa volta è toccata ad un sovrintendente della polizia penitenziaria che da quando ha assunto l’incarico sindacale nel Sippe è stato colpito da diversi procedimenti disciplinari. E’ un fatto assurdo, per ragioni pressoché assurde”. Da tempo, comunque, va avanti un duro braccio di ferro tra alcuni sindacati, tra cui il Sippe, e l’amministrazione penitenziaria: circa un mese e mezzo fa è stata organizzata una protesta davanti al penitenziario per denunciare l’aumento delle ore di lavoro per gli agenti e la carenza di organico. Nel mirino dei sindacati il protocollo di intesa locale (Pil) firmato da altre sigle sindacali. I contrari al Pil avevano chiesto “la sospensione del protocollo alla luce della attuale situazione emergenziale”
In merito al provvedimento disciplinare, il dirigente del Sippe ha una idea ben precisa. “Cercano di colpirci in tutti modi, con procedimenti disciplinari, con trasferimenti – spiega il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni – da un ufficio all’altro e, addirittura, attraverso accordi sindacali raggiunti solo con alcune organizzazioni che non rappresenterebbero neanche la maggioranza all’interno del carcere. Il sovrintendente colpito da diversi procedimenti disciplinari – aggiunge Bongiovanni – in quasi trent’anni di carriera non aveva mai avuto alcun richiamo, improvvisamente, dopo essere diventato sindacalista, sarebbe invece diventato un cattivo poliziotto; appare evidente la condotta antisindacale posta in essere”.
“Chiediamo l’intervento del Provveditore – conclude il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni – affinché blocchi questi assurdi comportamenti e procedimenti disciplinari che, a quanto pare, rappresenterebbero soltanto una condotta antisindacale per colpire il Sippe e i suoi rappresentanti, tentando in tutti i modi di fermarli”.