Nella disponibilità dei detenuti, rinchiusi nel carcere di Augusta, c’erano due mini telefonini, che sono stati scovati e sequestrati dagli agenti della Polizia penitenziaria.
Il rinvenimento è avvenuto durante un controllo negli spazi della popolazione carceraria ed ora sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Siracusa per svelare in che modo i cellulari sono entrati e chi li ha avuti. Gli inquirenti stanno verificando se c’è una rubrica con l’elenco dei nomi e soprattutto se sono state effettuate delle chiamate, che consentirebbe loro di risalire ai responsabili.
A lanciare l’allarme sulla situazione in carcere è il dirigente nazionale del Sippe, Sebastiano Bongiovanni. “La scoperta dei mini telefonini – dice a BlogSicilia il dirigente nazionale del sindacato – è stata possibile grazie alla professionalità del personale della Polizia penitenziario, che lavora in condizioni allarmanti. Basti pensare che scontiamo una carenza di organico drammatica”.
Nella struttura, ci sono 450 detenuti quando il carcere ne potrebbe contenere fino ad un massimo di 250 unità. Gli agenti in servizio, compresi gli amministrativi, non sono sufficienti, ce ne sono 183 ma ne mancherebbero 70.
Nei giorni scorsi, Argento (Uspp), D’Amico (Fns Cisl), Di Carlo (Fsa Cnpp), Argentino (Cgil) e Bongiovanni (Sippe) hanno annunciato la decisione della direzione carceraria di chiudere il Blocco 1, posto al piano terra, per inagibilità ed il conseguente trasferimento dei detenuti in un’altra sezione. “L’aver spostato dal Piano terra blocco 1 alla 7^ sezione i detenuti non sembra essere stata la scelta migliore. Il concentramento di utenti, tra l’altro di diverse tipologie, molti particolarmente problematici, hanno determinato, infatti, una situazione pressoché “esplosiva” presso la sezione 7”.
“Basti pensare – dicono i sindacalisti – che per consentire a tutti i detenuti presenti presso la 7^ sezione la fruizione dell’ora d’ariapresso il cortile passeggi, il personale adibito a tale servizio, se non vi è possibilità di cambio per carenza di personale (cosa , purtroppo, all’ordine del giorno) non può effettuare la pausa pranzo. E non parliamo di cosapuò determinare il ritardo nell’immissione ai cortili passeggio dei detenuti in questione, tenuto conto dello
stress, tal volta anche oltremodo, che alcuni soggetti esagitati manifestano per rappresentare le proprie ragioni”.