Prosegue la striscia di episodi drammatici nel carcere di Augusta. Nelle ore scorse, un detenuto avrebbe tentato di togliersi la vita impiccandosi nella sua cella. Dalle prime informazioni, l’uomo sarebbe uno straniero che, evidentemente, in preda ad una crisi nervosa, avrebbe deciso di farla finita.
Ad accorgersi di lui è stato un agente della Polizia penitenziaria che è riuscito ad entrare nella cella, sventando il drammatico gesto del detenuto, salvandogli così la vita. Nelle ore successive, si è, invece, verificata una aggressione ai danni di un agente della Polizia penitenziaria. A quanto pare, il detenuto si sarebbe impossessato di una scopa ed usando l’asta in legno avrebbe percosso l’agente, poi costretto a fare ricorso alle cure dei medici.
“Quanto si sta verificando nel carcere di Augusta – spiegano dalla segreteria provinciale del Sippe – è davvero incredibile sia per le condizioni dei detenuti sia per quelli della Polizia penitenziaria, chiamata a svolgere una mole di lavoro impressionante a fronte di una popolazione carceraria numerosa. Il personale di polizia penitenziaria è allo stremo, si sente abbandonato senza contare che un nostro dirigente sindacale è rimasto pure vittima di un provvedimento disciplinare per aver difeso i suoi colleghi”.
Nel maggio scorso, due detenuti, entrambi ristretti nel carcere di Augusta, nel Siracusano, sono deceduti in ospedale, a distanza di un mese l’uno dall’altro, per le conseguenze di uno sciopero della fame. Il primo a perdere la vita è stato un siciliano, spirato ad aprile, l’altro è un russo, il cui cuore ha smesso di battere nei giorni scorsi.
Nei giorni scorsi, si è verificata un’altra aggressione come denunciato dalla Fp Cgil, per cui un detenuto ha scagliato un personal computer contro un vice ispettore che ha rimediato un trauma facciale, escoriazioni al gomito ed una ferita al gomito con una prognosi di dieci giorni. Nelle ore scorse, un altro detenuto straniero ha ferito al viso con una lametta un agente penitenziario.