Il vertice alla Regione per arrivare alla redazione di un piano capace di far uscire la Sicilia dall’emergenza rifiuti ha consentito al presidente, Nello Musumeci, di individuare una “vecchia” idea, quella dei termovalorizzatori nell’isola.
Una ipotesi che era emersa nell’era Cuffaro e poi tramontata, in ogni caso si tratterebbe di una soluzione nel medio e lungo termine perché dal primo di maggio l’isola rischia di sprofondare in una voragine di rifiuti, a seguito della chiusura, per saturazione della discarica di contrada Grotte San Giorgio, a Lentini, la più grande del Mezzogiorno, la pattumiera di 150 Comuni dell’isola.
Come anticipato ieri da BlogSicilia, sono tre le soluzioni previste: il trasferimento dei rifiuti all’estero, o in termovalorizzatore in Emilia Romagna, infine l’ampliamento provvisorio della discarica di Lentini. Una ipotesi, quest’ultima, contestata dal sindaco di Lentini, Saverio Bosco, e dai primi cittadini di Carlentini e Francofonte.
Il sindaco di Lentini, nel valutare positivamente la soluzione dei termovalorizzatori nel lungo periodo, ha, però, ribadito un altro no. “Lentini – ha detto il sindaco – ha già dato, non occorre che porti ancora sulle sue spalle il peso della gestione dei rifiuti. Il presidente della Regione ha compreso i nostri sacrifici e ce ne ha dato atto”.
Sulla questione dei termovalorizzatori, c’è il sì anche dell’opposizione a Musumeci. Il deputato regionale di Italia Viva, Giovanni Cafeo, non solo ha applaudito all’ipotesi del Governo regionale per uscire dall’emergenza rifiuti ma anche proposto la realizzazione di un impianto nell’area della zona industriale, tra Siracusa, Priolo ed Augusta, dove sorgono le raffinerie petrolifere, che si trovano a pochi chilometri da Lentini.
Per il parlamentare renziano, le grandi aziende potrebbero farsi carico della costruzione del termovalorizzatore, soprattutto per trovare nuova linfa, a causa della crisi dell’industria. Lukoil, dal primo gennaio, ha tagliato una linea di produzione e da mesi i colossi del petrolio chiedono aiuti.