E’ caos a Siracusa sulla gestione dei rifiuti. Nonostante i tentativi dell’amministrazione comunale di rimuovere i cumuli di immondizia ce ne sono ancora in alcune zone anche per responsabilità dei residenti che, invece di differenziare, gettano tutto nello stesso sacchetto dell’indifferenziato.
E ci sono stati anche degli incendi alle montagne di rifiuti, come accaduto alla Mazzarrona, rione popolare in cui, in alcune zone, come in via Algeri e via Cassia, regna il degrado sociale ed urbanistico. Che non si faccia correttamente la differenziata, lo evidenzia anche un recente report di Civico 4, il movimento politico dell’ex vicepresidente del Consiglio comunale, Michele Mangiafico, oppositore dell’amministrazione del sindaco Italia, che, denuncia anche l’impennata dell’imposta sui rifiuti, la famigerata Tari.
“L’Amministrazione comunale – con il consenso del commissario straordinario – ha approvato il Piano economico finanziario Tari per il 2022-2025 e aumentato – dice Michele Mangiafico – il costo del servizio che passerà progressivamente dal 2022 al 2025 da 29.149.649,00 euro a 31.231.975,00 euro, con un incremento di oltre due milioni di euro in tre anni, pari al 7,14%”.
Secondo il movimento Civico 4, l’amministrazione comunale non avrebbe detto la verità sulla percentuale di raccolta differenziata, indicata oltre il 50 per cento. “Stando ai documenti, ha raggiunto il 40,85% nel 2020 e il 49,98% nel 2021” taglia corto Mangiafico.
“Dunque, ad oggi, non c’è neanche una annualità in cui sia stato superato mediamente il 50% come più volte asserito da Palazzo Vermexio – tuona il leader Michele Mangiafico – e, comunque, viaggiando almeno 15 punti percentuali sotto gli obiettivi dichiarati nel capitolato di appalto, che andavano raggiunti entro il primo anno di attività (ovvero luglio 2021).
“Riteniamo – continua Mangiafico a nome del movimento – che l’opinione pubblica debba conoscere questo aspetto, soprattutto se le viene chiesto un ulteriore sforzo economico, in particolare se l’aumento dei costi in questi anni sia eventualmente collegabile solo ad un aumento del costo del personale e, a maggior ragione, a fronte della difficile condizione igienico-sanitaria che la città vive oramai da mesi.”