C’è preoccupazione tra i lavoratori edili per il caldo infernale che rischia di causare malori. La Fillea Cgil di Siracusa ha chiesto la sospensione di ogni attività e l’avvio della Cassa integrazione ordinaria.
La richiesta del sindacato
“Superati i 35 gradi (che una nota congiunta di Inps- Inail del luglio del 2022 ha precisato essere anche solo percepiti), in assenza di misure in grado di mitigare il rischio da colpo di calore (es. turni in orari diversi da quelli ordinari o lavorazioni senza esposizione all’aria e al sole), le attività devono essere sospese e deve essere richiesta la cassa integrazione ordinaria”.
Le aziende
Secondo la Fillea Cgil alcune aziende hanno, in modo autonomo, disposto il fermo dei lavori fino a quando le temperature non scenderanno.
“Stiamo registrando sicuramente una maggiore sensibilità rispetto al passato e questo grazie alle diffuse campagna di informazione cui la FILLEA sta contribuendo in maniera determinante, ma non sufficiente, visto il numero ancora risibile di aziende che impongono lo stop ai lavori per proteggere i propri operai dai rischi da colpo di calore”.
Il caldo infernale
Una settimana ad alta temperatura che parte già da questo weekend e che vede l’avanzata su tutto il bacino del Mediterraneo dell’anticiclone africano. L’effetto sull’Italia sarà quello di arrivare a toccare i 40 gradi in gran parte della Penisola, con punte di 45 e oltre, tanto che secondo l’Agenzia spaziale europea si potrebbe arrivare anche a battere il record dei 48,8 gradi raggiunto a Floridia in provincia di Siracusa l’11 agosto del 2021.
Le previsioni
Martedì e mercoledì 18 e 19 luglio “si prospettano come le giornate più calde”, spiega il direttore del Consorzio Lamma-Cnr, Bernardo Gozzini, sottolineando che le temperature nei prossimi giorni saranno superiori alle medie stagionali di luglio basate sugli ultimi 30 anni, di almeno 8 gradi, ma anche di oltre 10. Sardegna, Sicilia, Puglia e anche Calabria le regioni più bollenti. Con il caldo intenso salgono anche i rischi per la salute. Aumentano infatti le città contrassegnate dal bollino rosso del ministero della Salute, che indica il massimo livello di rischio per tutta la popolazione.
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