E’ accusato di maltrattamenti di animali un sessantanovenne di Priolo, indicato dai carabinieri come l’autore della brutale aggressione ai danni di un cane prima legato con una corda e poi trascinato da una macchina guidata dall’indagato. L’uomo è stato accompagnato nella caserma dei militari ma sottoposto all’interrogatorio ha preferito non rispondere alle domande, trincerandosi nel silenzio ma era presente la figlia, scoppiata in lacrime, preoccupata per le sorti del padre e molto provata per il gesto di cui è accusato il genitore.
Secondo la tesi dei carabinieri, ad accorgersi di quell’aggressione, culminata con la morte del cane, è stato un ciclista che “in una stradina di campagna aveva notato una macchina che trascinava un cane legato al paraurti per le zampe anteriori” dicono gli inquirenti che nelle ore successive hanno rintracciato il cinquantenne. ” Il cane non era di sua proprietà ed era randagio: al momento – dicono dal comando provinciale dei carabinieri – quindi non si esclude che il gesto sia stato motivato da mera crudeltà. L’uomo è stato comunque anche sanzionato per aver violato la normativa anti-Covid, avendo circolato senza giustificato motivo”
“Tutte le zampe fatturate, la mandibola fratturata, ossa abrase, una scena – fanno sapere i volontari della delegazione di Siracusa dell’ Oipa, organizzazione internazionale di protezione degli animali – raccapricciante, non si può, non si può, accettare di vedere soffrire così un essere senziente, non è giusto. Dopo due ore dall’inizio della sua tortura questa povera anima martoriata si è spenta fra atroci dolori.
” Un atto vergognoso – ha aggiunto il sindaco Gianni – perpetrato ai danni di un povero animale indifeso, che merita verità e giustizia” Il cane, soccorso da alcuni passanti, è stato portato all’ambulatorio veterinario Croce Azzurra, ma nonostante il tentativo di salvargli la vita, è deceduto poco dopo. È montata l’indignazione a Priolo, tanti i commenti sui social di condanna all’aggressione che non è la prima nel centro industriale del Siracusano.
Tempo fa nel capoluogo fu denunciato con l’accusa di uccisione di animali un rumeno di 24 anni, residente a Siracusa, che, in via Trieste, ad Ortigia, ammazzò un gatto dopo averlo preso a calci in. Ad incastrarlo furono le telecamere di sicurezza della zona che ripresero le fasi del pestaggio, al termine del quale il felino spirò. Il giovane fu riconosciuto nonostante quella sera indossasse una felpa con il cappuccio.
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