La protesta a Siracusa per salvare il Petrolchimico è entrata nel vivo. Il corteo, partito da piazza Marconi, si concluderà in piazza Archimede, nel centro storico di Ortigia, davanti al palazzo della prefettura. L’obiettivo di questa manifestazione era proprio quello di sensibilizzare l’opinione pubblica ed il governo nazionale sul salvataggio della Lukoil del sito siracusano.
In 2 mila hanno partecipato
Alla manifestazione, organizzata da Cgil e Cisl, sono già arrivate circa 2 mila persone, quasi tutte con cappelli e bandiere. Davanti al corteo diversi striscioni ma ci sono anche bambini, venuti con i genitori lavoratori che hanno deciso di prendere parte alla protesta, ed anche qualche delegazione di studenti. Ad essersi sfilata già nei giorni scorsi era stata la Uil: “Non escludiamo in futuro il ricorso allo sciopero generale ma riteniamo che attualmente siano più utili altre forme di mobilitazione in considerazione della convocazione delle parti sociali disposta dal ministro dello Sviluppo economico per venerdì 18” avevano spiegato dalla segretaria generale della Uil siciliana.
Anche i sindaci in prima fila
Insieme ai manifestanti, ci sono i sindaci della provincia di Siracusa mentre il primo cittadino del capoluogo è a Roma per partecipare al vertice al ministero dello Sviluppo economico voluto dal governo per decidere che strategia adottare per salvare la Lukoil, che necessita di crediti per acquistare grezzo da altri paesi che non siano la Russia.
Il 5 dicembre stop all’embargo alle importazioni
Dal 5 dicembre, scatterà l’embargo alle importazioni di petrolio dalla Russia, l’unico al momento trattato da Lukoil. Tra le soluzioni individuate, la garanzia della Sace, una controllata di Stato, per l’erogazione dei crediti Lukoil da parte delle banche. Il summit a Roma è stato convocato per scongiurare proprio l’interruzione dell’attività produttiva delle 2 raffinerie, attraverso lo sblocco delle linee di credito alla società per acquistare petrolio da altri paesi e non più dalla Russia.
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