Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Siracusa ha emesso le condanne per i tre imputati siracusani finiti sotto processo per l’esplosione di bomba ai danni di un pizzeria in via Lentini, nella zona nord di Siracusa.
Le condanne
Queste le sentenze, al termine del processo che si è celebrato al palazzo di giustizia di Siracusa con il rito abbreviato: 1 anno ed 8 mesi per Jonathan Destasio, 31 anni, e Raffaele Fileccia, 48 anni, 1 anno e 6 mesi per Keven Perez, 25 anni, difesi dagli avvocati Carlo Aloschi e Giorgio D’Angelo. I tre avrebbero ammesso le loro responsabilità negli episodi contestati dalla Squadra mobile e dalla Procura di Siracusa.
L’esplosione a settembre del 2022
L’esplosione dell’ordigno si verificò il 15 settembre del 2022 ma i tre furono arrestati, su provvedimento del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Siracusa, nel gennaio scorso.
Le indagini della polizia
Per identificare gli autori dell’intimidazione, gli agenti della Squadra mobile si avvalsero delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Non solo quelle in cui è avvenuta l’esplosione ma anche le aree vicine
Il movente
In merito al movente, gli inquirenti ritengono improbabile la tesi di una intimidazione legata ad una estorsione, per cui starebbero battendo altre piste, tra cui una forte contrapposizione con il gestore del locale.
Le immagini
Le immagini delle videosorveglianza, estrapolate dalla polizia nelle ore successive all’esplosione dell’ordigno, comunque, avrebbero consentito di ricostruire la dinamica dell’attentato.
Le intercettazioni telefoniche
Una volta acquisiti i nomi, i magistrati della Procura di Siracusa disposero le intercettazioni sulle utenze nella disponibilità dei sospettatati, in particolare le attenzioni si soffermarono sulle celle telefoniche. Secondo la versione degli agenti della Squadra mobile, i tre si sarebbero trovati in prossimità della pizzeria di via Lentini quando si verificò l’esplosione. Inoltre, stando sempre alla versione delle forze dell’ordine, i tabulati avrebbero fatto emergere i contatti tra gli indagati.
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