Una bomba è esplosa contro l’androne di una palazzina in via Pietro Novelli, nella zona di viale Zecchino, a nord di Siracusa. L’ordigno è deflagrato intorno alle 21,45 e si sono vissuti momenti di paura tra i residenti dello stabile, molti dei quali sono scesi in strada temendo per la propria incolumità.
Secondo le prime informazioni non ci sarebbero feriti, sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e gli agenti di polizia che hanno messo in sicurezza l’area, transennata con i nastri. Tanti i danni sia all’interno della palazzina che fuori e la conta è tutt’ora in corso. I pompieri stanno compiendo gli accertamenti nell’androne per verificarne la tenuta statica ma si andrà avanti per altre ore.
Frattanto, gli agenti di polizia hanno avviato le indagini per risalire agli autori dell’attentato, le cui cause sono tutte da scoprire. Chiaramente, si tratta di una intimidazione, resta però da accertarne la chiave di lettura ma come primo passo gli inquirenti, coordinati dai magistrati della Procura di Siracusa, dovranno scoprire a chi fosse destinato il messaggio inquietante, per questo sono stati avviati i primi interrogatori.
Allo stesso tempo, gli agenti della Squadra mobile stanno prelevando i filmati delle telecamere di sicurezza di una vasta porzione di area per provare a ricostruire il percorso, in auto, in moto o a piedi, di chi ha lasciato la bomba nell’androne della palazzina.
Non è la prima volta che, in questa stessa zona, accadono episodi del genere, infatti, in due occasioni diverse, sempre in via Pietro Novelli, sono stati fatti esplodere degli ordigni, causando il danneggiamento dei prospetti di alcuni condomini e di diverse auto.
La Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta sulla vicenda ma sembra non arrestarsi la striscia di intimidazioni e violenza in corso in città e nella sua provincia. Prima della fine dell’anno, il 30 dicembre, un uomo è stato gambizzato con due colpi di pistola in corso Timoleonte, nella zona del Santuario della Madonna delle Lacrime, ma i carabinieri sono riusciti ad arrestare l’aggressore.