L’ombra del racket delle estorsioni dietro l’esplosione di una bomba contro il bar Viola, situato in corso Matteotti, ad Ortigia, il centro storico di Siracusa. L’esplosione ha infranto una delle vetrate del locale ma ci sono stati danni anche ai prospetti del primo piano di alcune palazzine situate a pochi metri dall’attività commerciale.
Tante le richieste di soccorso da parte dei residenti della zona e poco dopo sono arrivati i vigili del fuoco mentre gli agenti della Squadra mobile hanno avviato le indagini, coordinate dalla Procura di Siracusa. E’ stato sentito il titolare del bar, frattanto sono state prelevate le immagini delle telecamere di sicurezza per provare ad identificare gli autori dell’intimidazione.
Tornano a suonare le bombe a Siracusa come era accaduto nei mesi scorsi, nel periodo successivo alla fine del lockdown, al punto che fu presentata una interrogazione parlamentare da parte di una deputata nazionale di Fratelli d’Italia rivolta al ministro dell’Interno. Ma uno dei problemi più concreti, come svelato dalle associazioni antiracket, è la mancanza di collaborazione da parte delle vittime. Paolo Caligiore, leader provinciale della lotta alle estorsioni, più volte ha rimarcato questo aspetto, tra cui nel giugno scorso nel corso di una intervista rilasciata a BlogSicilia.
“Qui non ci sono denunce – dice a BlogSicilia il leader delle associazioni antiracket di Siracusa, Paolo Caligiore – eppure abbiamo informazioni sul fatto che a Siracusa il pizzo si paga. Non capisco come una città, che ormai ha un profilo internazionale, non si ribelli e non provi ad estirpare questo cancro. Se si continua così non ha davvero senso l’antiracket. Da parte del prefetto e delle forze dell’ordine c’è massima disponibilità, dunque è una opportunità da non perdere”.
Ed ancora: ” Noi possiamo fare da cuscinetto, ci prendiamo cura delle vittime del racket sotto tutti gli aspetti, dunque ci sono, in teoria, tante opportunità per chi si ribella, tra cui godere dei fondi antiracket. Se poi, invece, si pensa che non il pizzo non c’è allora possiamo anche dirci di vivere nel mondo dei sogni”.