Avrebbe preteso di essere servito prima degli altri clienti e poi avrebbe fatto storie per la mascherina, che non voleva indossare.
Queste le ragioni che poi avrebbero spinto un 32enne di Siracusa a fare esplodere una bomba contro il bar Viola, in corso Matteotti, in Ortigia.
L’uomo, con precedenti penali, ha ricevuto un avviso di conclusione indagini da parte dei magistrati della Procura di Siracusa, per cui è lui l’autore dell’intimidazione al gestore del locale, avvenuta il 6 gennaio del 2021.
Il lavoro degli agenti della Squadra mobile, al comando del dirigente Gabriele Presti, si è concentrato due aspetti: la testimonianza dei dipendenti dell’attività con cui il 32enne avrebbe litigato e poi le immagini delle telecamere di sicurezza della zona, tra corso Matteotti e piazza Archimede.
Gli impiegati dell’attività, nel corso degli interrogatori, avrebbero spiegato di quel diverbio ma soprattutto delle pretese del cliente che, nonostante l’emergenza Covid19 non fosse ancora chiusa, non avrebbe avuto alcuna intenzione di indossare la mascherina.
Quei rimproveri lo avrebbero innervosito solo che la rabbia non sarebbe riuscita a placarla qualche ora dopo lo scontro verbale. E così avrebbe meditato di dargli una lezione che non avrebbero dimenticato ed in effetti i danni provocati dall’esplosione sono stati tanti.
Le immagini delle telecamere hanno consentito di identificare il 32enne che sarebbe scappato in sella ad uno scooter e seguendo la scansione del video gli agenti della Squadra mobile hanno chiuso il cerchio attorno al 32enne.
La circostanza che fosse lui l’autore dell’attentato avrebbe fatto escludere quasi fin da subito la pista del racket delle estorsioni: l’uomo, sebbene conosciuto alle forze dell’ordine, non è inserito in un’organizzazione criminale. L’indagato è stato arrestato poco dopo la notifica dell’avviso di conclusione indagini in quanto trovato in possesso di 21 involucri di crack, 31 grammi di hashish oltre a dei bilancini di precisione.