Blocchi davanti all’ingresso del centro commerciale Archimede di Siracusa dei lavoratori del gruppo Cambria, rimasti senza occupazione dopo la chiusura del supermercato. La protesta, organizzata insieme ai rappresentanti delle segreterie confederali e ai segretari di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, Alessandro Vasquez, Teresa Pintacorona e Anna Floridia, è scattata questa mattina. Traffico rallentato ma i manifestanti hanno provato a spiegare agli automobilisti le ragioni della loro battaglia.
Al centro della protesta la CdsHolding, proprietaria dell’immobile e responsabile della vendita di licenze commerciali all’interno della struttura, che ieri sera ha comunicato di non volersi presentare al tavolo prefettizio previsto per questa mattina.
“CDS Holding si è resa responsabile di un atto grave e unilaterale – hanno dichiarato i tre segretari di categoria – Rifiutare un incontro in Prefettura ripetendo che quanto sta accadendo non è di sua pertinenza, dimostra l’insensibilità di un’azienda che pensa di poter sacrificare decine di lavoratori senza alcuna remora.
CDS Holding tenga fede alla propria etica sociale e si intesti la vicenda che riguarda i 74 lavoratori del gruppo Cambria. Il gruppo, proprietario del centro commerciale Archimede, non può svincolarsi dal dovere morale di creare valore aggiunto tra il territorio, gli investitori e la stessa clientela. Difficile, sicuramente, convincere i siracusani che, questo investimento, richieda il sacrificio di così tanti lavoratori.”
La vicenda, proprio alla vigilia del previsto incontro, si è arricchita di un ulteriore elemento che i sindacati hanno già sottoposto alla Prefettura.
“CDS Holding ha dichiarato ufficialmente, con dichiarazione riportata sul verbale redatto davanti l’ufficio provinciale del lavoro, – hanno aggiunto Vasquez, Pintacorona e Floridia – che il gruppo Conad era stato individuato per subentrare nello spazio destinato. Ebbene, da notizie avute dopo la nostra richiesta di accesso agli atti dell’ufficio Commercio del Comune di Siracusa, non esisterebbe ancora nessuna licenza commerciale concessa a Conad. Se la notizia fosse confermata nelle prossime ore, ci troveremmo di fronte ad un atto grave che metterebbe in discussione la credibilità dell’azienda bresciana e le dichiarazioni rese negli incontri ufficiali.
“CDS Holding, dall’alto della sua dinamicità aziendale – hanno continuato i segretari – ha sempre sottolineato il valore sociale e relazionale dei centri commerciali. Riteniamo che tra gli aspetti sociali ce ne sia uno particolarmente importante: quello occupazionale. Il territorio chiede garanzie. Pensare oggi che una grande multinazionale, capace di investimenti e interventi in tutta Italia, pensi di defilarsi e lasciare alla deriva 74 famiglie, appare sicuramente incomprensibile e, ritengo, pregiudizievole per la stessa mission. Il sindacato farà di tutto per salvaguardare i diritti fondamentali dei lavoratori attualmente estromessi dal nuovo marchio individuato da CDS Holding – hanno concluso Vasquez, Pintacorona e Floridia – Una vertenza che non potrà sicuramente essere portata ad esempio in un prossimo ipotetico bilancio sociale dell’azienda bresciana. Riqualificare spazi, dai centri commerciali ai palasport, non può prescindere dal rispetto delle persone.”
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