Hanno deciso di rivolgersi al ministro della Giustizia, Marta Cartabia, i genitori, entrambi di Rosolini, nel Siracusano, di una bambina di 11 anni, Miriam, nata con dei problemi neurologici all’ospedale Maggiore di Modica.
Il motivo, consiste nella circostanza, che il processo, in sede civile, intentato contro l’Asp di Ragusa, è praticamente fermo da due anni. Secondo quanto sostenuto dalla famiglia della bambina, assistita dallo studio 3A, dal 14 dicembre del 2020 si è celebrata una sola udienza.
Appello al ministro
“Chiediamo che il Ministro Cartabia si metta una mano sulla coscienza – scrivono i genitori – e ponga il Tribunale di
Ragusa nelle condizioni di proseguire e portare a termine la nostra causa come del resto quelle di tanti altri cittadini siciliani che da anni aspettano una risposta dalla Giustizia”.
La vicenda
La vicenda drammatica di Miriam inizia poche ore dopo la sua nascita, infatti nella notte tra il 20 ed il 21 gennaio la neonata presenta dei sintomi che i medici dell’ospedale indicano come “convulsioni generalizzate, riflessi
neonatali ipo-evocabili, pianto flebile” oltre “a rilevare un episodio di desaturazione e valori bassissimi di glicemia”.
Il calvario
Secondo quanto fa sapere la famiglia, Miriam viene trasferita nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale di Ragusa con diagnosi di crisi apnoiche e ipoglicemia e da lì inizia un lungo calvario di ricoveri al Dipartimento di salute mentale dell’Unità operativa di Neuropsichiatria Infantile del nosocomio di Acireale, dove verrà confermata la diagnosi “di epilessia e sindrome epilettica sintomatica, definite per localizzazione focale e parziale con crisi parziali complesse e disturbo evolutivo specifico misto”.
L’esposto
La famiglia presenta un esposto, ritenendo che le cure prestate alla figlia sono state approssimative, per cui ne nasce un procedimento giudiziario per “il ritardo della diagnosi e l’insufficiente trattamento della ipoglicemia” e tre medici di Pediatria di Modica vengono indagati per lesioni colpose personali gravi.
Archiviazione
Il pm, però, chiede ed ottiene l’archiviazione dal Gip del Tribunale di Ragusa, per cui la famiglia decide di intraprendere la causa civile contro l’Asp, che, però, si impantana. Da qui l’appello al ministro Cartabia.
La striscia di udienze rinviate
“Ma questo processo di fatto non è mai entrato nel vivo: si è svolta – fanno sapere dallo Studio 3A – solo un’udienza, il 14 dicembre 2020, in cui il giudice, dott.ssa Sophie Battaglia, non ha ritenuto di ordinare un’ulteriore consulenza tecnica d’ufficio decidendo di utilizzare quella già esperita in sede penale e rinviando il procedimento all’udienza del 5 luglio 2021. Ma alla vigilia della nuova scadenza, il giudice, ritenuta appunto “la necessità di riorganizzare il ruolo di recente assegnazione, dando priorità alla decisione delle cause di più risalente iscrizione”, ha rinviato al 7 marzo 2022. Non bastasse, nei giorni scorsi è arrivata un’altra lettera fotocopia, è stavolta il rinvio è di più di un anno, al 20 febbraio 2023, e i familiari della bambina non ci hanno più visto”
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