Il movimento Civico 4 denuncia un disavanzo di oltre 6 milioni di euro nel Bilancio consuntivo appena approvato dall’amministrazione comunale di Siracusa.
Secondo quanto affermato dagli analisti del movimento, vicino all’ex vicepresidente del Consiglio, Michele Mangiafico, che hanno studiato i numeri di una delibera (la numero 77 del 14 luglio del 2021) ci sarebbe una perdita totale intorno ai 22 milioni di euro. E pensare che, nel novembre del 2019, per la mancata approvazione del Bilancio consuntivo, il Consiglio comunale fu sciolto anche se l’Ufficio legale della Regione lo ha dichiarato illegittimo e si attende un parere del Cga sulla questione.
Secondo l’ex vicepresidente del Consiglio comunale, in merito alla riscossione della Tari, l’imposta sui rifiuti, “risultano imputati come “incassati” 10.623.206,43 euro a fronte di 26.488.661,82 euro accertati, ovvero il 40,10%. Un crollo rispetto al 59% del 2019: 14 milioni e 500 mila euro incassati in valore assoluto.
“L’imposta comunale sulla pubblicità, al capitolo 1010153, si attesta a 390.101,17 euro su una previsione di 645.635,17 per una percentuale del 60,42% dell’incassato sull’accertato, rispetto al 70% del 2019 (433 mila euro in valore assoluto)” spiegano dal movimento Civico 4.
Per gli oppositori della giunta Italia, gli incassi certi sono quelli sulle multe. “L’amministrazione comunale ha incassato dalle famiglie (pag. 42) 3.170.897,00 euro per contravvenzioni (pari al 47,6% dell’accertato), un dato dal quale si conferma la tendenza dell’attuale classe dirigente ad utilizzare le famiglie come “bancomat” (le multe rappresentano ormai quasi un terzo della Tari)” fa sapere Michele Mangiafico.
“Civico4” boccia l’operato dell’Amministrazione comunale, resta in attesa del parere del collegio dei Revisori dei Conti per acquisire ulteriori spunti di riflessione e della proposta di variazione del bilancio chiamata a rintracciare oltre 6 milioni di euro.
“La relazione che accompagna il Rendiconto è delirante, probabilmente confidando nel fatto che in pochi o nessuno la leggono, a cominciare dagli stessi assessori che la votano” conclude Michele Mangiafico.