“Accogliamo la notizia che Siracusa entri a far parte dell’Autorità portuale della Sicilia orientale rendendola consequenzialmente più competitiva, ma è inevitabile che restino delle perplessità per quanto concerne la Governance”.
Lo afferma Alessandro Di Mauro, Presidente del Consiglio del comunale di Siracusa a poche ore dall’approvazione dell’emendamento in Senato che inserisce la rada di Santa Panagia e del Porto Grande di Siracusa all’interno dell’Autorità Portuale della Sicilia orientale.
Il ruolo di Siracusa e le perplessità del sindaco
Le parole del presidente del Consiglio ricalcano, sostanzialmente, quelle espresse ieri dal sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ha posto l’accento sul ruolo del rappresentante di Siracusa nel Comitato di gestione dell’Autorità portuale. La norma attuale, infatti, non garantisce lo stesso diritto di voto previsto per Augusta e Catania.
“Apparentemente sembra un grande risultato, ma a ben vedere – dice Di Mauro – il ruolo di Siracusa è limitato ai soli argomenti di interesse del porto aretuseo. Necessita definire con chiarezza il ruolo e rivendicare dignità del nostro capoluogo al cospetto di altre città poste all’interno del sistema. Infatti secondo il quadro normativo tanto enfatizzato, il rappresentante della città di Siracusa non avrebbe, al momento, nessuna voce in capitolo in macro argomenti quali la programmazione e il bilancio. Non avrebbe neanche un ruolo consultivo”.
Cosa ha detto Di Sarcina
In realtà, il presidente dell’Autorità portuale della Sicilia orientale, Francesco Di Sarcina, in una intervista rilasciata a BlogSicilia ha spiegato che, in merito alle questioni di carattere generale, come il bilancio, il voto del componente di Siracusa avrebbe lo stesso peso di quello di Catania ed Augusta.
Quello che non potrebbe fare il rappresentante aretuseo sarebbe di votare su singole vicende riguardanti Catania ed Augusta contrariamente ai colleghi di queste due città che, invece, avrebbero la possibilità di mettere becco su Siracusa.
“Non regalare i soldi a Catania”
“Se l’obiettivo, che condividiamo – dice Di Mauro – con il mio gruppo consiliare, è quello di riformare un sistema in cui la governance sia ripensata dando pari dignità a Siracusa, d’accordo, altrimenti, con lo stato attuale, si accentuerebbe un concetto retrogrado e campanilistico poco propenso alla visione futuristica che si merita il comparto, relegando la città ad un ruolo marginale nelle grandi scelte dello sviluppo del territorio e regalando i soldi del nostro porto alle sedi naturali di Catania e Augusta.”
L’asse con Italia
Argomentazioni che, comunque, potrebbero avere una lettura politica, considerato che il Mpa si appresta ad entrare nella giunta del sindaco Italia.
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