Intimidazione questa notte al presidente del Consiglio comunale di Rosolini, Piergiorgio Gerratana, la cui auto è stata data alle fiamme.
L’incendio ai danni della Nissan Qashqai, è scoppiato in via Gonzaga, a ridosso dell,abitazione dell’esponente politico, svegliato dal fragore del rogo.
Sono intervenuti i carabinieri della stazione di Rosolini per i quali si tratterebbe di un incendio di matrice dolosa ed ora le indagini, coordinate dai magistrati della Procura di Siracusa, sono orientate sull’attività politica del presidente del Consiglio comunale.
La sua testimonianza potrebbe dare un contributo importante ai fini investigativi ma non è certo il primo avvertimento a Rosolini ai danni di un rappresentante delle istituzioni. In passato, fu colpita l’ex presidente del Consiglio comunale, Patrizia Calvo, un ex sindaco Nino Savarino ed altri ex assessori.
Un episodio simile è accaduto nei mesi scorsi a Priolo quando la macchina dell’attuale assessore ai Lavori pubblici è stata distutta da un vasto rogo.
Ma nel Siracusano la striscia di incendi ai mezzi, soprattutto di auto, sembra non avere fine. Tanti gli episodi accaduti in particolare nella coda del 2019.
Sulla vicenda sono intervenuti i vertici regionali e provinciali di Articolo 1.
“Apprendiamo – spiega Pippo Zappulla di Articolo 1- con forte preoccupazione del grave atto di violenta intimidazione subito da Piergiorgio Gerratana , Presidente del Consiglio Comunale di Rosolini, a cui è stata incendiata l’auto durante la notte. A lui e all’intero Consiglio Comunale che rappresenta esprimiamo la nostra convinta solidarietà e sostegno contro ogni forma di violenza e di intimidazione. Il rispetto della libertà e della sicurezza per ogni cittadino è, infatti, condizione indispensabile per garantire la convivenza civile, ancora piu’ grave quando ad essere colpiti sono rappresentanti delle Istituzioni. La difesa della libertà individuale contro ogni forma di intimidazione deve essere ferma, decisa e unitaria al di là delle appartenenze politiche. Confidiamo nelle forze dell’ordine affinchè presto e bene vengano individuati e perseguiti i responsabili”.