Non piace a Fratelli d’Italia il piano approntato dall’amministrazione comunale di Siracusa per il dopo Ast. L’assessore alla Mobilità, Enzo Pantano, a BlogSicilia, ha svelato la road map che porterà al nuovo gestore del servizio di trasporto pubblico: manifestazione di interesse circoscritta a 3 o 4 aziende, assegnazione diretta per un periodo massimo di 2 anni e poi la gara. L’Ast, nelle settimane scorse, ha annunciato la fine del servizio a partire dal primo di marzo.
“Consiglio comunale esautorato”
“Al di là degli adempimenti amministrativi, che non sono di stretta competenza della politica, è evidente – dice Paolo Cavallaro, dirigente regionale di Fratelli d’Italia – che l’ipotesi di affidamento diretto, per un massimo di 2 anni, rischia di esautorare il prossimo consiglio comunale dai suoi compiti sul tema, impedendo allo stesso di assumere decisioni ponderate e organiche per un servizio di trasporto urbano finalmente effettivo ed efficace”.
“Una mossa elettorale dell’amministrazione”
Secondo il dirigente regionale di Fratelli d’Italia, il piano per il trasporto pubblico del Comune rientrerebbe nell’ambito della campagna elettorale, in considerazione, secondo Cavallaro, delle elezioni del 28 maggio.
“Che l’assessore Pantano oggi, a 3 mesi dalle elezioni dica “Abbiamo un piano”, fa sorridere, essendo – aggiunge Paolo Cavallaro, dirigente regionale di Fratelli d’Italia – probabilmente l’ultima parte della sceneggiata che questa amministrazione sta mettendo in atto per tentare la rielezione, tra spirali dai costi esorbitanti e ascensori sfavillanti a nuove pavimentazioni di marciapiedi (senza alberi) e piazze, senza alcun intervento sui sotto servizi”.
“Mobilità fallimentare”
Fratelli d’Italia, nel complesso, giudica fallimentare la gestione della mobilità dell’amministrazione del sindaco, Francesco Italia.
“Non c’è dubbio che le azioni messe- dice Cavallaro – in atto dall’amministrazione uscente in materia di mobilità sono tutte fallimentari, dalle ciclabili pericolose che hanno ristretto le carreggiate e il cui uso non è stato mai incentivato, ai restringimenti di via Piave, arteria cittadina e commerciale già in profonda crisi, alle zone 30 che, condivisibili nei principi, sono finite per togliere preziose e antiche piazze alla fruizione h24 dei cittadini, non impedendo i comportamenti illegittimi di coloro che negli orari scolastici si fermano in terza e quarta fila con le proprie autovetture”
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