I giudici della Terza sezione della Corte di Appello di Catania hanno ridotto le condanne rimediate in primo grado nei confronti di 7 imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga ad Avola.
Gli imputati, che hanno scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato, furono coinvolti, insieme ad altre 7 persone, nell’operazione denominata Eclipse, condotta dai carabinieri e dai magistrati della Procura distrettuale antimafia, su un vasto commercio di stupefacenti ed un giro di estorsioni gestito da un gruppo avolese.
Le condanne
Queste le sentenze emesse: 10 anni per Corrado Lazzaro (18 anni in primo grado); 8 anni per Giovanni Di Maria (9 anni e 4 mesi in primo grado) e Corrado Vaccarella (10 anni in primo grado); 8 anni per Gianluca Vaccarisi (9 anni e 4 mesi in primo grado); 6 anni ed 8 mesi per Sebastiano Amore , Paolo Nastasi e Giuseppe Tiralongo (9 anni e 4 mesi in primo grado), ritenendo insussistente l’aggravante dell’essere l’associazione di tipo armato.
Il collegio difensivo è composto degli avvocati Natale Vaccarisi (per Amore), Salvatore Pace, Salvatore Liotta (per Lazzaro) Maria Caltabiano (per Vaccarisi), Alvise Troja (per Di Maria) Annamaria Campisi (per Tiralongo e Nastasi) che rimarranno adesso in attesa del deposito delle motivazioni per ricorrere o meno in Cassazione.
L’altro troncone
Gli altri 7 imputati hanno optato per il rito ordinario: sono sotto processo Paolo Zuppardo, Monica Campisi, Giuseppe Capozio Junior, Concetta Cavarra, Vincenzo Di Stefano, Paolo Liotta e Davide Nobile (difesi dagli avvocati Natale Vaccarisi, Antonino Campisi e Maria Caltabiano).
Le indagini
Le indagini ebbero inizio nel febbraio del 2017 dopo l’esplosione di alcuni colpi di pistola contro un cantiere edile di Avola per la costruzione di una clinica privata. Un episodio che consentì agli inquirenti di risalire ai 4 presunti autori dell’avvertimento, tratti in arresto per estorsione, detenzione illegale di armi e danneggiamento aggravati dal metodo mafioso.
I legami con il clan Crapula
Gli accertamenti compiuti sul conto dei 4 hanno permisero poi ai militari della Compagnia di Noto di individuare un gruppo che si sarebbe occupato, in modo strutturato, di estorsioni e commercio di droga. L’ipotesi degli inquirenti è che dietro ci sarebbero gli interessi del clan Crapula di Avola.
Nel corso delle indagini, i carabinieri sequestrarono circa 2 chili di sostanza stupefacente tra marijuana, hashish e cocaina, che la presunta banda avrebbe avuto a disposizione grazie ai canali di rifornimento individuato a Siracusa, Catania e Palermo.
Commenta con Facebook