Sono durati oltre una settimana gli arresti domiciliari per il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, che su disposizione del tribunale di Siracusa, presso cui è sotto processo, e con il parere favorevole del pm, è tornato in libertà. I giudici, che hanno accolto il ricorso della difesa (l’avvocato Francesco Favi) hanno, però, imposto il divieto di dimora a Melilli, per cui il primo cittadino è stato costretto a fare le valigie ed andarsene dal suo Comune, rimasto senza guida dopo la decisione della Prefettura di Siracusa di sospendere Giuseppe Carta dalla carica di sindaco di Melilli per effetto della legge Severino.
Carta era rimasto coinvolto insieme ad altre 8 persone nel febbraio del 2019 nell’operazione della polizia di Priolo denominata Muddica su un presunto giro di appalti pilotati in favore di imprenditori amici. Un anno fa, il primo cittadino del centro industriale del Siracusano era stato rimesso in libertà, dopo 5 mesi ai domiciliari, su decisione dei giudici del tribunale di Siracusa che avevano accolto l’istanza presentata dal legale dell’esponente politico. La Procura di Siracusa aveva poi presentato ricorso al Riesame di Catania perché Carta tornasse ai domiciliari ed in effetti i giudici etnei hanno dato ragione alla tesi dei magistrati. La difesa del sindaco, però, ha fatto ricorso che è stato respinto dalla Cassazione, per cui nei giorni scorsi è stata applicata la misura cautelare ai danni di Carta, revocata poche ore fa.
Nell’inchiesta sono stati coinvolti Stefano Elia, ex vicesindaco di Melilli, l’attuale sindaco di Francofonte, Daniele Nunzio Lentini, 56 anni, all’epoca dei fatti vice dirigente del II Settore del comune di Melilli, Reginaldo Saraceno, 54 anni, dipendente del comune di Melilli, e Giulia Cazzetta, 59 anni, responsabile del II Settore Servizi scolastici, culturali, sportivi, socio-educativi e ricreativi, gli imprenditori Marilena Vecchio, 47 anni, rappresentante legale dell’impresa di trasporti Vecchio srl, Sebastiano Franchino, 40 anni, Giovanni Zuccalà, 81 anni, amministratore unico dell’impresa Zuccalà Travels, e Franco Biondi, 59 anni, rappresentante legale della ditta Euroviaggi di Biondi Franco sas. I servizi pubblici al centro dell’inchiesta dei magistrati della Procura di Siracusa, Fabio Scavone e Tommaso Pagano, e della polizia, agli ordini del questore Gabriella Ioppolo, riguardano gli interventi per il verde pubblico, la segnaletica stradale ed il trasporto pubblico riservato agli studenti, per la cui assegnazione non era necessaria una gara d’appalto. I lavori, che non superavano importi di 40 mila euro, sarebbero stati affidati in modo diretto dagli uffici comunali sotto la regia del sindaco Carta ma il capo dell’amministrazione melillese, secondo gli inquirenti, avrebbe anche adottato una strategia per aggirare i bandi pubblici, imponendo il frazionamento degli appalti.
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